Occhio anche alle interpretazioni di Cover , Non me lo posso permettere, Giotto Beat, Mica Van Gogh e Fai da Tela e è tardi!
Ecco il brano per accompagnare la lettura.
Qui invece il video ufficiale ( che bello Capa in giacca e cravatta *_*)
" Ragazzi, ragazzi, ragazzi!
Andate tutti via, rimanga solo il violino!"
Come? Quando? E perché?
Perché non me lo posso permettere.
Caparezza ci introduceva nell'ambientazione della canzone già dal teaser: mentre nel piccolo video pubblicitario chiede a tutti gli attori dello spot di andare via, fatto salvo il regista, nella canzone chiede di rimanere con lui solo al violinista, che appunto col violino marca il riff della canzone. Ma perché tutto questo? Perché non può permetterselo, forse la frase più sentita e più detta in questi anni di crisi, così come affermato dallo stesso Caparezza.
Partiamo da un presupposto nell'esegesi di questo testo: tutto quest'album, "Museica", più che un ascolto pretende una visita, come ad un museo appunto, e in ogni brano c'è un riferimento ad un'opera d'arte. "Un'audioguida delle visioni di Caparezza". Chiaramente il riferimento all'arte figurativa non può essere fine a se stesso: in questo brano ad esempio troviamo "Tre Studi di Lucian Freud", trittico pittorico realizzato nel 1969 da Francis Bacon, che risulta essere, ad oggi, l'opera più pagata della storia. Di qui non me lo posso permettere, che, come abbiamo detto già in precedenza, in questi anni di crisi è diventato, più che un modo di dire, un vero e proprio ritornello.
Ma soffermiamoci un secondo sul quadro: abbiamo detto che è stato dipinto nel '69 da Francis Bacon, pittore del '900 che è impossibile racchiudere in una corrente pittorica: la sua sperimentazione va dalla distorsione, alla frammentazione fino all'isolamento dell'immagine, pur rimanendo in un contesto prettamente figurativo. Strinse amicizia con Lucian Freud ( particolare notare l'amicizia tra due omonimi celebri), un'amicizia che sfocia meravigliosamente in questo trittico di ritratti, che, come abbiamo osservato in precedenza, rappresentano l'opera d'arte pagata maggiormente nella storia.
Come medico non posso
farmi un tatoo sulla faccia,
non me lo posso permettere.
Come donna ho peli
sulle gambe e le braccia,
non me li posso permettere.
Quando supero gli "anta"
metto su panza,
lascio i capelli sul pettine.
Vorrei provarci con te,
ma ho la faccia da rettile
non me lo posso permettere.
Caparezza basa, a nostro parere, la prima strofa, sulla personificazione di un io letterario con il primo dei soggetti umanoidi del trittico ( il primo da sinistra), e inizia con il pannello di sinistra. L'Io invece rappresenta l'uomo medio italiano, a confonto con le difficoltà della crisi e della vita quotidiana in generale. I medici, ovviamente, non possono avere tatuaggi o piercing sul volto, il centro e la fonte della credibilità dell'individuo, come sembra avere la faccia tatuata, o comunque dipinta, il personaggio del primo pannelllo. Le donne, per costume sociale e moda contemporanea, non possono permettersi di avere peli in bella vista -pena il ribrezzo di uomini e donne indistintamente- come non ne ha l'umanoide che ha braccia e gambe le quali, forse anche per il tipo di calzatura, tipicamente femminile, sembrano essere di una donna. Superati gli "anta", quindi i quaranta anni, l'inizio dell'invecchiamento e il raggiungimento della mezza età per l'individuo medio, cominciano a mostrarsi la pancia e cominciano a cadere i capelli dopo ogni pettinata, come del resto sembra piuttosto imbolsito e all'inizio della calvizie ( vedi i tratti pittorici dei capelli marcati da una o più pettinate) il mutante sopracitato. Con gli "anta" arrivano anche le difficoltà di approccio dell'uomo con una donna, perché i tratti del volto invecchiano e assomigliano più a quelli di un rettile, come del resto sembra essere mezzo uomo e mezzo anfibio il primo Lucian Freud raffigurato.
Pensioni come i senatori,
non me le posso permettere.
Stasera niente cena fuori,
non me la posso permettere.
E tra l'altro qui passano i mesi
ma non ho riscosso per niente, man,
era meglio la Roma dei Sette Re,
di un futuro che fa bubusettete.
Devo ammettere che l'interpretazione di questa parte di brano, e del brano in generale, mi risulta molto complessa, quindi provo ad azzardare dei significati plausibili, ma soprattutto vi invito a scrivere alla nostra pagina facebook --> https://www.facebook.com/radioliberatutti se avete individuato dei significati più puntuali: verrete segnalati nella correzione come già successo per "Cover" --> http://www.radioliberatutti.it/musica/artisti/item/454-caparezza-cover-testo-e-interpretazione.
Pensioni da senatori non se le può permettere l'uomo medio: il riferimento è forse generato dalle differenze tra la seggiola malandata del primo pannello e lo scranno ovattato e altisonante del parlamentare? Neanche la cena al ristorante è nelle possibilità dell'italiano medio con la crisi: è forse proprio dal concetto di fuori, che sostanzialmente non esiste nella fatiscente abitazione lignea del mutante del primo pannello, poiché non esiste un "dentro", che muove la metafora del Capa?
Sull'ultima quartina, ammetto con grande sincerità, di non aver capito il riferimento metaforico proposto da Caparezza, se ce n'é uno. Il caro Eugenio Leoni propone questa soluzione : indica la precarietà dei lavori, i lavoratori non retribuiti, e contrappone una società precaria, instabile a quella romana, famosa per l'eccellente organizzazione sotto ogni aspetto. O forse: "Bubusettete" è il simpatico giochino che tanto fa ridere i bimbi perché in qualche modo gli mette paura, come fa paura il futuro al nostro amato Capa ( grazie a Davide Guerra per il contributo). Forse la citazione è collegata con il nostro ex-premier Silvio Berlusconi - ottavo nano e non ottavo re- e la sua poco simpatica gag con Angela Merkel? ( si nascose per poi spuntare all'improvviso di fronte alla cancelliera urlando "bubusettete"). In sostanza, sono tempi molto bui per il nostro paese, forse peggiori che durante la monarchia a roma. ( 756-509 a.C)
Non me lo posso permettere
non me lo posso permettere,
non me lo posso permettere,
quindi ti dico di no!
Rit.
Non me lo posso permettere,
Non me lo posso permettere,
e non ci devo riflettere,
te lo dico a chiare lettere,
Non me lo posso permettere,
quindi ti dico di no!
Se ci fosse un ritornello per raccontare la crisi finanziaria ed economica che dal 2009 accompagna come un silente segnale di rovina le vite degli italiani e di tutto il mondo, sarebbe questo: manca la liquidità, quindi non solo non possiamo permetterci di acquistare beni, ma non possiamo nemmeno permetterci di svolgere tutte le attività che più amiamo e che più ci emozionano e ci ricreano. Non possiamo permettercelo.
Un energumeno mi tampona,
io mica fiato,
non me lo posso permettere.
Chiedi lumi tu,
Looney Toons.
sarai l'osso per Ettore.
Nella seconda strofa Caparezza sembra uscire dal guscio della esegesi del quadro, ma sposta, come in una vera visione inconscia, la sua attenzione verso temi del sociale privi di riferimenti all'olio su tela di Francis Bacon, o, quantomeno, così ci sembra. E allora ecco mostrarsi le situazioni in cui non possiamo permetterci di fare quello che vorremmo fare: un tipo muscoloso e grosso ci reca un danno? Non possiamo permetterci di reagire, rischieremo una bella dose di mazzate, come del resto ne prende parecchie Gatto Silvestro mentre cerca di catturare Titti, che invece è protetto dall'energumeno Ettore, il bulldog della serie Looney Toons.
Credo nell'onestà,
la disillusione,
non me la posso permettere,
ma la bici la attacco a quattro catene,
troverò un posto per metterle!
Nel nostro tempo non possiamo permetterci nemmeno di essere disillusi nei confronti dell'onestà dei nostri cittadini, però l'uomo medio non rinuncia mai a cautelare la sua roba dalla disonestà dei terzi, perciò se lascia la bicicletta parcheggiata la lega saldamente con la catena. Si manifesta una dicotomia di pensiero tra le più complesse della nostra socialità: è meglio credere che i nostri concittadini siano onesti e collaborare con loro per il benessere collettivo o vivere per sé diffidando dall'opportunismo dei consociati? L'homo homini lupus di hobbesiana memoria.
Scordare l'Hatu
e poi fare del sesso,
non me lo posso permettere.
Non è più il tempo del sesso non protetto: una gravidanza rappresenta una vera e propria catastrofe dal punto di vista economico, soprattutto per giovani coppie, ma anche per quelle coppie adulte senza una stabile condizione economica. Ma c'è anche la non volontà di procreare in questa società degradata e degradante, che, come già detto, va alla rovescia (un pò una delle cause di estinzione dei nativiamericani, che non volevano generare bambini, costringendoli a una vita dura di schiavitù e lavori in miniera). Grazie ad Eugenio Leoni per questa intepretazione.
Sbagliare la curva
e tifare lo stesso,
non me lo posso permettere.
Non ci si può permettere di andare nella curva dei tifosi rivali e tifare comunque la propria squadra, questo dalla notte dei tempi. ( grazie al piccolo Flavio che mi ha permesso di comprendere che il verbo in questione era "tifare" e non "guidare")
Vorrei buttarmi in un'impresa
come un opossum nel nettare,
finisce che invece mi butto di sotto,
ed è meglio di no!
Qui il testo si muove su almeno due piani metaforici, come il miglior Caparezza sa fare: l'animale citato è il Tarsipes rostratus, l'opossum del nettare, l'uomo in questione è l'imprenditore che ha in mente di fondare una piccola-media impresa, e che, come di frequente è successo, si ritrova ad avere come unica scelta, di fronte alla bancarotta, alla chiusura dell'azienda e al licenziamento dei dipendenti, il suicidio.
Ritornello.
May day, ripetere,
segnali dal cosmo nell'etere,
Anni dieci, parola d'ordine!
"non me lo posso permettere"
Il contesto socio-economico è critico, come è critica la situazione del veicolo in caduta libera costretto a pronunciare il messaggio d'aiuto "May day". La parola d'ordine di questi anni 2010 è per Caparezza "non me lo posso permettere".
invasioni di freegani,
militari davanti ai conteiners,
cibo buttato dall'ipermercato
e la rabbia di Atene.
La parte più dolorosa della crisi: le differenze economiche e il cibo. Da una parte i freegani, cioè i sostenitori di uno stile di vita anticonsumista, generoso, cooperativo e la spiritualità ( grazie della correzione a Fabio Flacco e a Andrea Willy Sodano) e le derrate sprecate da supermercati e ristoranti a fine giornata, dall'altra i soldati che custodiscono containers di cibo dall'assalto degli affamati e la rabbia di Atene, la città, in quanto capitale della Grecia, più colpita dalla vergogna della crisi finanziaria.
Girotondo, casca il mondo,
casca la company,
nel limbo collezionisti sul lastrico,
sotto l'asta di Sosa Peace.
Il mondo va a picco, casca come tutti i partecipanti di un girotondo. L'attenzione è mirata ad un limbo incantato, quelli dei collezionisti, i cacciatori di aste ( sotto l'asta) di alto livello -si ritorna così al tema iniziale del quadro di Bacon- sono sul lastrico, sotto l'asta o meglio dire la mazza di Sam Sosa, battitore del campionato MLB che ad ogni fuoricampo realizzato mostrava un segno di pace con l'indice e il medio, di qui il soprannome Sosa Peace. Ma in realtà l'asta di Sosa Peace cela un altro significato: il riferimento fonetico è a Sotheby's, la casa d'asta britannica più importante del mondo.
Vorrei dormire sereno ma,
mi sveglio sempre all'alba.
Mi sa che serve un colpo
Gobbo degno di Esmeralda.
In queste ultime quartine il Capa rilancia il genio almeno in parte sopito nelle precedenti e unisce colpo con gobbo ( un colpo gobbo è un operazione finanziaria con basse aspettative e ottimi risultati) dove colpo si riferisce anche a colpo di Stato, e Gobbo con Esmeralda, i protagonisti del romanzo di Victor Hugo "I Gobbo di Notre Dame" poi riadattato dalla Disney e da Cocciante, laddove Esmeralda era solita riuscire a scampare dagli agguati delle forze dell'ordine francesi contro i gitani, quindi anche contro di lei, con colpi gobbi appunto.
Ritornello.
Vi ringraziamo per la lettura, che speriamo essere stata piacevole e soprattutto utile, e vi invitiamo a continuare a leggere i nostri articoli di interpretazione dei testi di Caparezza. E se vi capita mettete like all'articolo, per voi è solo un click, per noi il riconoscimento di un lungo e splendido lavoro.
Testo e interpretazione di Cover: link