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Caparezza : Mica Van Gogh, testo e interpretazione

Domenica, 13 Aprile 2014 12:47

 Siete studi anche voi del luogo comune dell'artista pazzo, dei Van Gogh, Nietszche e Goya cristallizzati nella loro follia? Anche per voi se Baudelaire, i Pink Floyd, Verlaine hanno composto tali capolavori non è per l'uso di droghe che facevano? In Mica Van Gogh Caparezza mette a confronto la realtà monotona dell'individuo medio e la vita meravigliosa dell'artista, e si chiede, qual è la vera follia? Secondo la Pala Eolica sulla Statale decisamente la prima. 

 

Nel frattempo potete godervi la lettura delle interpretazioni di Cover  e di Non me lo posso permettere e Giotto Beat e Fai da Tela e  è tardi!

 

 
Prima di dare del pazzo
a Van Gogh,
sappi che lui è terrazzo,
tu ground floor. 

Prima di circorscrivere l'arte di Vincent Van Gogh alla sua follia e il suo genio al suo autismo, sappi che lui è il fiore all'occhiello della società, colui che verrà ricordato nei secoli per la sua arte, tu non sei nessuno. Lui è il super attico in centro, tu lo squallido seminterrato in periferia. 

caparezza mica van gogh testo interpretazionecaparezza mica van gogh testo interpretazione1

Prima di dire 
che era fuori di senno,
fammi un disegno
con fogli di carta e crayon. 

Prima di dire che non usava la razionalità e di sminuire la sua tecnica pittorica, dimostra di essere migliore di lui, tu, sano, a disegnare con pastelli a cera e fogli di carta. 

caparezza mica van gogh testo interpretazione2

Van Gogh,
mica quel tizio là, 
ma uno che alla tua età
libri di Emile Zola, 
Shakespeare nelle corde,
Dickens nelle corde;
tu leggi manuali di DVD Recorder,

Van Gogh masticava sin da piccolo materie complesse e articolate, era pratico di letteratura realista francese, Emile Zola, di teatro elisabettiano inglese, che trova la sua massima espressione in William Shakespeare, e dei romanzi sociali di Charles Dickens; tu al massimo leggi le istruzioni dei lettori DVD.

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Lui, 
trecento lettere letteratura fine, 
Tu, 
centosessanta caratteri due faccine, fine.

Van Gogh ha sfiorato apici di grande qualità in un arte che non l'ha consacrato alle memorie dei posteri, la letteratura, scrivendo una sterminata quantità di lettere, di cui le più belle al fratello Theo; tu risolvi il tuo senso artistico letterario nel messaggino di buonanotte alla partner, 160 caratteri e due emoticon. 

 

Lui, 
London, Paris, Anverse, 
Tu, 
megastore, iper, multiplex.

La vita di Van Gogh è stata eccezionale non solo per la conoscenza, l'arte e la letteratura, ma anche per i viaggi in giro per l'Europa, all'epoca non così comuni; mentre il tuo desiderio di viaggiare si esprime nel traffico e nelle file per i centri commerciali; al massimo per il cinema. 

Lui, 

distante ma sa tutto del fratello Theo,

Tu, 

convivi e non sai nulla del fratello tuo.

Lui, nonostante la distanza, conosce perfettamente ogni aspetto della vita del fratello Theo, con cui era legato da uno strettissimo legame affettivo, quanto mai lunatico tra amore e odio, tenuto in vita grazie alla sopracitata fittissima corrispondenza; tu vivi insieme a tuo fratello ma non hai la minima idea di quello che pensi, senta, provi, e nemmeno ti interessa.

Lui, 

va a piedi per i campi, lo stimola, 

Tu, 

rinchiuso con i crampi sul tapis roulant

Van Gogh era solito fare lunghissime passeggiate per i campi di grano della Provenza e di girasoli olandesi, praticando la pittura en plein air, e la solitudine, i rumori della natura, i suoi accessissimi colori sotto il sole, ispiravano e stimolavano la sua immensa fantasia creativa. Tu per tenerti in forma vai in palestra o addirittura compri cyclette e tapis roulant e circondato dallo squallore dei montati super pompati o dalla monotonia di casa tua, corri o pedali pensando a come non sentire la fatica.

Beh, da una prima stima mio caro ragazzo, 

dovresti convenire che...

Rit.

Tu sei pazzo, Mica van Gogh!

Il risultato ermeneutico di questa prima strofa evidenzia già l'obiettivo, anzi il bersaglio, di tutta la canzone. Ripercorrendo con immagini buffe, eloquenti e poste in climax ascendente ( dalla meno provocatoria alla più piccante), il Capa lancia il messaggio del brano: siamo sicuri che sia la strada giusta per capire il genio di un artista come Van Gogh, o Dalì, filosofi come Nietzsche è nasconderci dietro la loro follia? Non è forse uno stratagemma che usiamo per giustificare la nostra difficoltà a comprendere la portata delle opere di questi capolavori, sebbene ne percepiamo la grandezza, limitarci a dire che erano opera di schizzati? Siamo ancora convinti di poter circoscrivere all'assunzione di oppio la tridimensionalità psichedelica di The Dark Side of The Moon dei Pink Floyd? 

La risposta di Salvemini è chiara, anzi, ancora più sconvolgente: dopo aver mostrato la follia suicida delle attività quotidiane che noi tutti, uomini medi, svolgiamo nelle nostre medie vite, accompagnato dallo scoppiettante e come mai hard rock riff della chitarra elettrica lancia la sua provocazione, senza punti interrogativi. Sei tu, tu uomo medio, siamo noi comuni mortali ad essere pazzi, rinchiusi nei manicomi della nostra bassezza, della nostra presunzione, della nostra ignoranza, della nostra freddezza, della nostra stanzialità, della nostra apatia, dei nostri cliché estetici, ad essere pazzi, mica Van Gogh. 

( grazie mille a Ser.A.art per l'immagine, che, per quanto Mika non c'entri una ceppa con il testo, fa veramente tanto ridere)

Van Gogh, 

a sedici anni girò tra collezioni d'arte, 

Tu sedici anni Yu-Gi-Oh, collezioni carte,

Lui, sedicenne, girava per l'Europa apprezzando e studiando le opere dei suoi contemporanei, a causa del suo impiego alla casa d'arte Goupli e co. tra collezioni d'arte e atelier; tu a sedici anni scendi al tabaccaio a comprare un'altra bustina di Yu Gi Oh, e ci giochi con i tuoi altrettanto frustrati compagni.  

A vent'anni nel Salon del Louvre 

e tu nel salon nel SUV rimani in mutande, 

A vent'anni ebbe l'occasione, durante un trasferimento a Londra, di visitare e di rimanere affascinato dalla splendida Parigi, e rimase particolarmente incantato dall'esposizione del Salon del Louvre; tu a vent'anni puoi chiedere a paparino di comprarti la macchina più potente, magari un inutile e pacchiano SUV, di quelli che occupano tre parcheggi e inquinano più di un autotreno.  

Lui oli su tela, e creò dipinti,

Tu oli su muscoli, gare di bodybuilding,

L'olio su tela era sicuramente la tecnica pittorica preferita da Vincent Van Gogh; l'olio è uno dei modi in cui tu, povero fesso, riesci a far risaltare i tuoi muscoli scolpiti in quelle surreali esibizioni di bodybuilding.

Lui, paesane, modelle, prostitute, 

Tu passi le notti nel letto con il computer, 

Chiamalo pazzo, ma Van Gogh con la scusa di utilizzarle come modelle, frequentò decine di donne, tra cui forse la più importante Sien. Van Gogh la utilizzò come modella per la litografia "Dolore" ( Sorrow) e se ne innamorò perdutamente. Sien era una prostituta di trent'anni alcolizzata e affetta da vaiolo, con due bimbi, ma Van Gogh credette per lungo tempo che l'avrebbe sposata. Anche per questo i genitori minacciarono di farlo internare, e anche a questo è dovuto il paradigma della follia del pittore olandese. Tu invece di conoscere prostitute, conosci pornodive e pornodivi, ma non di persona. 

Lui ha talento e lo sai

che è un po' che non l'hai, 

lui scommette su di se, 

tu poker online, 

Lui sa di essere un grande artista, tu al massimo sai di non essere nessuno, lui scommette tutto sulla sua pittura, tu sul Poker Texas Hold'em nei casinò virtuali.

lui esaltato per aver incontrato Gauguin, 

tu esaltato per avere pippato cocaine, 

La vita di Van Gogh fu completamente trasformata dalla conoscenza e dalla convivenza con Paul Gauguin, il quale addirittura si arrogò il merito di aver dato un colore, con la sua esperienza, alla produzione dell'olandese; i due vissero un intenso rapporto, forse sfociato in omosessualità, durato 9 settimane, forse le più prolifiche per tutta la storia dell'arte moderna ( il periodo dei girasoli per Vincent) . Van Gogh venerava il francese e la sua pittura simbolista e " affidata al solo filtro del ricordo", Gauguin invece si burlava spesso di Van Gogh e della sua ossessione per l'en plein air, come nel ritratto in sovraimpressione, in cui il francese canzona l'olandese ritraendolo in un en plein air fuori stagione. Fatto sta che mentre Van Gogh si esalta per l'incontro con un grande artista, tu uomo medio sei esaltato per l'incontro tra il tuo naso e una botta di cocaina. 

lui assenzio e poesia, 

tu senza poesia,

lui ha fede, 

tu ti senti il messia.

Lui beve e crea arte, tu mangi e sei banale. Lui ha addirittura creato una fede in Cristo tutta sua, fondata esclusivamente sui Vangeli, e sulla figura dell'artista come strumento nelle mani di  Dio.

"Unicamente Cristo, tra tutti i filosofi e i maghi, ha elevato a sicurezze supreme la vita eterna, l'infinità del tempo, la futilità della morte, la necessità e il senso della serenità e della dedizione. Ha vissuto serenamente, come l'artista più grande tra tutti gli artisti" diceva  in una lettera a Delacroix. Tu, invece, ti comporti come se pensassi di essere Dio.

Van Gogh, una lama e si taglia l'orecchio, 

io ti sento parlare, sto per fare lo stesso.

Ho il rasoio tra le dita

ma non ti ammazzo,

avrò pieta di te perché...

Della convivenza tra Van Gogh e Gaugain, si ricorda sicuramente l'aneddoto più energico e curioso: a seguito di una lite furibonda in un caffè a causa di una poderosa sbronza, Van Gogh scagliò il suo bicchiere contro la testa di Gauguin, che però riuscì a schivarlo; pochi giorni dopo Van Gogh rincorse con un rasoio l'idolo e amico minacciando di ucciderlo, ma ritornando sui suoi passi quantò il francese si voltò per affontarlo. Il mito racconta che, scosso dalla decisione di Gauguin di lasciare la casa in cui convivevano, ad Arles, Van Gogh si tagliò metà dell'orecchio e lo recapitò incartato a Gauguin. ( tesi comunque controversa, lo stesso Caparezza ha affermato all'Instore di Museica a Roma in 24 Aprile, che, secondo sue ricerche, fu a causa di un barbiere distratto che Van Gogh perse l'orecchio). Bene voi non fareste lo stesso ascoltando le banalità dell'uomo medio descritto da Capa in questo testo? 

Rit.

Tu sei pazzo, mica Van Gogh.

Spacchi tutto quando fan goal

fai la coda per lo smartphone, 

tu sei pazzo, mica Van Gogh.

Nell'essere tifosi in maniera ossessiva e nella mania dello smartphone, la Pala Eolica sulla Statale rintraccia altri sintomi di follia dell'uomo medio.

Ok Van Gogh,

mangiava tubi di colore 

ed altre cose assurde, 

proabilmente meno tossiche

del tuo cheeseburger, 

A Van Gogh, tra le varie malattie che i medici, postumamente, hanno tentato di riscontrare, c'è l'avvelenamento da ingestione di vernici tossiche. I suoi colori. Dici che siano così tanto più salutari del panino che divori settimanalmente al Mac Donald?

lui, allucinazioni che alterano la vista, 

tu ti fai di funghi ad Amsterdam 

ma ciò non fa di te un artista.

La fattanza, la droga, lo sballo, non sono condicio sine qua non dell'arte. Sono sostanze che alterano i freni inibitori, allentano nel nostro cervello la distanza tra realtà e rappresentazione, tra idea e senso pratico, ma non generano l'arte. Quasi come un teorema, Caparezza dimostra per assurdo: se Van Gogh è artista perché drogato, allora perché tu, drogato ad Amsterdam, non sei un artista?

Tu, in fissa con i cellulari

lui coi girasoli. 

girare con te è un po' come

quando si gira soli. 

Van Gogh era completamente in "fissa" per i girasoli: era in suo programma dipingere dodici tele ritraendo questa pianta, ma riuscì a comporne solo 4, di cui 3 sono esposte ad Amsterdam, una a Tokio. Tu invece sei completamente in fissa con il telefonino, lo smartphone, tanto che a volte fai passare la voglia di passare il tempo in tua compagnia, se sei sempre con il cellulare a rispondere ai messaggi di What'app, alle notifiche di Facebook, agli attacchi di Clash of Clans. 

Colpo di mano, cambia il vento,

come a rubamazzo, 

In un batter d'occhio, con questa canzone, Capa ha rivoltato il vento, come succede all'ultima presa di rubamazzo quando puoi rubare tutto il malloppone di carte all'avversario. L'artista problematico, deve essere considerato tale nella sua complessità, non pazzo, deve essere considerato geniale per i propri meriti, non per la droga; e invece tu, povero e squallido uomo medio, sappi che non sei sano come pensavi e ritenevi, sei tu quello da internare, tu sei pazzo, mica Van Gogh!

C'è una novità ragazzo,

tu non sei più sano...

 

Rit 

Tu sei pazzo, mica Van Gogh.

Spero che, come successo per Cover, Non me lo posso permettere, e Giotto Beat, sarete in tanti a scrivere sulla nostra pagina Radio Libera Tutti per consigliare interpretazione più puntuali, esprimere i vostri pareri, discutere con me delle canzoni e perché no, interpretare anche voi un pezzo, visto che essendo un lavoro lungo e faticoso, non potrò farlo per tutti i brani di Museica. 

Intanto se vi è piaciuto l'articolo, piazzate un like e magari condividetelo sulla vostra bacheca, per voi è solo un click, per me e per noi un grande, grandissimo riconoscimento di un duro lavoro. Grazie e, continuate a leggere le interpretazioni di Radioliberatutti su Museica!