China Town è un elogio allo strumento con il quale generazioni e generazioni di popoli e di individui hanno cristallizzato i loro pensieri, un'apologia della sostanza chimica con la quale, almeno fino al 200, l'era del digitale, chiunque avesse il desiderio di dare sostanza alle proprie idee si doveva rivolgere: l'inchiostro. China Town è il luogo ideale dove tutti coloro che amino scrivere si rifugiano dalle ingiustizie e dai guai della vita reale.
Nel frattempo potete godervi la lettura delle interpretazioni di Cover e di Non me lo posso permettere, Giotto Beat e Mica Van Gogh e Fai da Tela e è tardi!
Il brano, nella successione del disco ( la traccia precedente è Cover), perpetua una linea malinconica e riflessiva di un Caparezza nuovo, quello di Museica, che pur perseguendo dalla strada della Legge dell'Ortica, quella della canzone originale e irritante ( vedi Comunque Dada) e della politica in senso lato ( vedi Giotto Beat o Troppo Politico), è maturato musicalmente e letterariamente. Caparezza versione 2014 non solo irrita e fa riflettere, ma emoziona e commuove; non nascondo che è stato difficile trattenere una lacrima al primo e ai successivi ascolti di questo brano sensazionale.
Come non rimanere colpiti di fronte all'incipit di questo brano. Abituati al Caparezza degli anni scorsi, l'intro post romantico affidato al solo pianoforte ci sembra la solita provocazione, tutt' al più una messa in scena semiseria.
Non è la fede che ha cambiato la mia vita,
ma l'inchiostro,
che guida le mie dita, la mia mano, il polso,
Capa dice che non è stata la fede a cambiare la sua vita, come succede per molti credenti/fedeli; la sua vita è stata cambiata dall’inchiostro, dalla possibilità che ha con esso di esprimersi scrivendo.
Descrive l’inchiostro come una ‘’forza’’ che porta a muovere involontariamente le sue dita, la sua mano ed il polso; è un movimento naturale, una forza che lo trasporta
ancora mi scrivo addosso, amore corrisposto,
scoppiato di colpo come quando copri Boston.
Si rivolge all’attentato dinamitardo del 15 aprile 2013 avvenuto durante la maratona di Boston.
Non è la droga a darmi la pelle d'oca ma,
pensare a Mozart che in mano ha la penna d'oca, là,
sullo scrittoio a disegnare quella nota, fa,
la storia, senza disco, né video, né social.
Dice che non ha bisogno della droga per produrre sensazioni: gli basta pensare a Mozart, il quale con una semplice penna d’oca su di uno scrittoio (così se lo immagina Michele), è riuscito a fare la storia della musica senza l’ausilio di dischi, video o social network. Tutti e tre mezzi di diffusione musicale ai giorni d’oggi. In questi versi Capa inserisce due note musicali, mentre parla di Mozart: LA e FA
Valium e Prozac non mi calmano, datemi un calamo,
o qualche penna su cui stampano il nome di un farmaco,
Nessun farmaco calmante o antidepressivo, come il Valium ed il Prozac, riescono a calmarlo. Per tornare in sé chiede un calamo (pezzo di canna o giunco utilizzato fino al VI secolo d.C. per scrivere) oppure una di quelle penne che vengono usate dai dottori, sulle quali vengono stampati i nomi dei farmaci.
solo l'inchiostro cavalca il mio stato d'animo
chiamalo ipotalamo, lo immagino magico, tipo Dynamo.
Michele ci rivela che esclusivamente lo scrivere, impersonificato dall’inchiostro, riesce a ‘’tener testa’’ al suo stato d’animo. Capa gioca con la parola ipotalamo (struttura del sistema nervoso centrale situato tra i due emisferi celebrali): trasforma la parola in ‘’IPPO-TALAMO’’. ‘’Ippo’’ in greco significa cavallo; Salvemini vuole far intendere che il suo cervello è come un cavallo che può essere domato solo dall’inchiostro e non dalle droghe. Il ‘’potere’’ dell’inchiostro è un qualcosa di magico, per questo lo associa a Dynamo (illusionista britannico).
Altro che Freud, un foglio bianco,
per volare alto lo marchio come l'ala di un albatro,
Parla di Freud e di un foglio bianco perché allude al fatto che faceva uso di cocaina in momenti di difficoltà. Capa di nuovo sottolinea il suo rifiuto rispetto l’uso di droghe: a lui non serve la ‘’polvere bianca’’ di Freud, ma un foglio bianco per superare le difficoltà.‘’foglio bianco, per volare alto lo macchio’’ con questa frase si può pensare che Capa si riferisca al test psicologico di Rosrchach, il quale consiste nel mostrare al paziente delle macchie d’inchiostro su di un foglio bianco, che vanno a creare delle figure simmetriche che i pazienti devono interpretare. Anche Michele ‘’per volare alto’’ macchia il suo foglio bianco con delle parole.Grazie alla sua scrittura riesce a ‘’volare alto’’ e la paragona ad un’ala di un albatro. Questo volatile compare in uno scritto di Coleridge (nel quale raffigura l’immaginazione dell’artista) ed in una poesia di Baudelaire (in cui rappresenta il poeta).
per la città della china mi metto in viaggio,
vado in pellegrinaggio, ma non a Santiago, vado a china town.
Quando scrive Salvemini è come se intraprendesse un viaggio versola china; un viaggio quasi spirituale,dato che fa riferimento a Santiago,meta di numerosi pellegrinaggi spirituali.
Rit.
Vado dagli Appennini alle Ande,
nello zaino i miei pennini e le carte,
dormo nella tenda come uno scout,
scrivo appunti in un diario senza web, layout.
China Town.
il luogo non è molto distante,
l'inchiostro scorre al posto del sangue,
basta una penna e rido come fa un clown,
a volte la felicità costa meno di un pound.
’Dagli Appennini alle Ande’’ è uno dei racconti contenuti nel libro ‘’Cuore’’ (Edmondo de Amicis) e sta ad indicare un lungo viaggio. Per intraprendere questo viaggio si serve solo di pennini e carte, riposti nel suo zaino. Per rifugiarsi utilizza solo una tenda come appunto fanno gli scout.Mentre viaggia appunta tutto nel suo diario cartaceo e non in un blog dove invece è presente l’impaginazione.Salvemini dice che per lui non è difficile raggiungere China Town.‘’l’inchiostro scorre al posto del sangue’’, mi pone di fronte ad una doppia interpretazione:-si è soliti utilizzare il modo di dire ‘’far scorrere il sangue’’ per indicare la presenza di conflitti violenti; invece a China Town scorre l’inchiostro, ci sono dialogo e scrittura al posto della violenza e del sangue;-si potrebbe anche pensare che il cantante si riferisca al fatto che nelle sue vene ormai scorre l’inchiostro invece del sangue, tanto la scrittura è fondamentale per lui, quasi vitale. Una semplice penna, acquistabile a meno di un pound (1,25€), gli reca felicità.
China town,
il mio Gange, la mia Terra Santa, la mia Mecca,
il prodigio che dà voce a chi non parla a chi balbetta.
Per Capa China Town è come il Gange (fiume indiano, sacro per gli indù), la Terra Santa (la Palestina, sacra per gli ebrei e per i cristiani), la Mecca (città dell’Arabia Saudita, sacra per gli islamici). Mette a confronto queste tre città di culto con China Town, per far capire che è questa la ‘’meta interiore’’ che raggiunge per trovare ispirazione.Lo chiama ‘’prodigio’’ perché grazie all’inchiostro e alla scrittura, anche chi è muto o chi balbetta ha la possibilità di esprimersi..
Una landa lontana, come un amico di penna,
come torniamo bambini, come in un libro di Pennac.
Paragona China Town ad un luogo lontano, come può esserlo un amico con cui si ha un rapporto epistolare. Quando si raggiunge questa ‘’landa lontana’’ si torna un po’ bambini, come nel libro ‘’Signori Bambini’’ (Messieurs les enfants) di Daniel Pennac (la storia s’incentra tutta sullo scambio d’età tra adulti e bambini). Questa associazione con i bambini può essere vista come un ritorno a momenti d’innocenza ed immaginazione quando si raggiunge China Town.
Qui si coltiva la pazienza degli amanuensi,
l'inchiostro sa quante frasi nascondono i silenzi,
Caparezza fa accrescere la sua pazienza grazie all’inchiostro, come quella che dovevano avere gli amanuensi dato che il loro compito era proprio quello di trascrivere a mano i manoscritti. Michele svela quello che è un po’ il segreto di tutti: spesso non si ha il coraggio o la forza di esprimere qualcosa, ma scriverlo può aiutare a sfogarsi ugualmente. Di conseguenza l’inchiostro tiene nascosti tutti i segreti che celiamo dietro a dei silenzi.
d'un tratto esplode come un crepitio di mortaletti,
come i martelletti dell'Olivetti di Montanelli.
Ed è proprio questo silenzio che ad un certo punto ha la necessità di essere espresso e Salvemini lo compara all’esplosione di fuochi d’artificio (mortaretti); come i martelletti della macchina per scrivere del giornalista Indro Montanelli, il quale non si separò mai dalla sua ‘’Lettera 22’’ prodotta dalla Olivetti (ex. azienda delle macchine per scrivere).
le canne a punta cariche di nero fumo,il vizio,
di chi stende il papiro come uno scriba egizio,
Mentre per combattere si usano i fucili (le canne cariche di polvere da sparo), l’arma di Capa sono sono le penne, cariche d’inchiostro. Infatti il Nero fumo è un pigmento di colore nero. Capa non ha il vizio del fumo, ma appunto dell’inchiostro (nero fumo). Vizio accomunabile a chi ama scrivere, come gli scriba egiziani, che stendevano i papiri per scriverci sopra
questo pezzo lo scrivo ma parla chiaro,
nell'inchiostro mi confondo tipo caccia al calamaro.
Le parole della canzone nonostante siano scritte, esprimono chiaramente ciò che l’artista vorrebbe dire. Capa riesce a nascondersi ‘’dietro all’inchiostro’’ come fanno i calamari quando macchiano l’acqua con il loro inchiostro per confondersi e riuscire a rifugiarsi
Sono Colombo in pena, che se la rema,
nell'attesa di un attracco nell'arena, salto la cena.
Si sente agitato come Cristoforo Colombo mentre navigando, cercava smanioso un punto d’attracco; Capa naviga nell’inchiostro e ci si immerge così tanto che si dimentica di cenare
Scende la sera, penna a sfera sulla pergamena,
ma, non vado per l'America, sono diretto a china town.
è così tanto preso che continua a scrivere fino a sera. Continuando a paragonarsi a Colombo, parla della penna a sfera; ma sfera può ricondurre anche al globo terreste la cui sfericità è stata dimostrata dopo la circumnavigazione.
Capa non va in scoperta dell’America come Colombo, ma si dirige a China Town.
Rit.
Vado dagli Appennini alle Ande,
nello zaino i miei pennini e le carte,
dormo nella tenda come uno scout,
scrivo appunti in un diario senza web, layout.
China Town.
il luogo non è molto distante,
l'inchiostro scorre al posto del sangue,
basta una penna e rido come fa un clown,
a volte la felicità costa meno di un pound.
E con l'inchiostro che ho composto ogni mio testo,
ho dato un nuovo volto a questi capelli da Billy Preston,
Attraverso l’uso dell’inchiostro ha scritto ogni suo testo, grazie ai quali è riuscito a distinguersi, rendendo un simbolo di riconoscimento i suoi capelli; capelli che potrebbero essere confusi con quelli di molte altre persone, come per esempio Billy Preston. Musicista e cantante statunitense che ha collaborato con i grandi della seconda metà del XX secolo (The Beatles, Aretha Franklin, The Rolling Stones, Bob Dylan) e persino con Jovanotti. Anche lui come il nostro Caparezza, era caratterizzato da questa folta e riccia chioma di capelli.
e il prossimo concerto, spero che arrivi presto,
entro sudato nel furgone, osservo il palco spento,
Conclude il brano immaginandosi il prossimo concerto ed attendendolo con molta enfasi. Ogni volta che se ne conclude uno, pensa subito al prossimo, mentre sale nel furgone e volge uno sguardo malinconico al palco appena lasciato
lo lascio lì dov'è, dal finestrino il film è surreale
da Luis Bunuel, arrivo in Hotel,
Dà un’immagine malinconica, quasi da film, descrivendo i momenti dopo il concerto. Infatti lo compara ad un film di Luis Bonuel,(1900-1983; regista, sceneggiatore, attore,produttore cinematografico, montatore, compositore e poeta spagnolo)grande esponente del cinema surrealista. I temi principalmente trattati nel corso della sua carriera cinematografica furono: la natura dell'inconscio, l'irrazionale, la sessualità umana e la critica anti-borghese ed anti-clericale. Tutti temi che coincidono con i temi trattati nelle canzoni di Caparezza.
la stanza si accende,
è quasi mattino,
c'é sempre una penna sul comodino.
Una volta finito il concerto torna in hotel a riposare, anche se ormai sta per sorgere il mattino e quindi la stanza s’illumina con i primi raggi del sole. Ma la sua tristezza e malinconia termina nel rientrare in hotel perché trova sempre una penna a sfera sul comodino, per ritornare alla sua China Town e raggiungere di nuovo la felicità.
Vado dagli Appennini alle Ande,
basta una penna e rido come fa un clown,
a volte la felicità costa meno di un pound.
Spero che, come successo per Cover, Non me lo posso permettere, Giotto Beat, Mica Van Gogh e Fai da Tela, sarete in tanti a scrivere sulla nostra pagina Radio Libera Tutti per consigliare interpretazione più puntuali, esprimere i vostri pareri, discutere con me delle canzoni e perché no, interpretare anche voi un pezzo, visto che essendo un lavoro lungo e faticoso, non potrò farlo per tutti i brani di Museica.
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