Il 24 novembre è uscito l'album Scudetto del cantautore romano Galeffi. Dopo neanche una settimana al Monk c'erano centinaia di persone, per sentire l'album live. La curiosità di sentire se quel ragazzo romano, sconosciuto ai più fino a oggi, fosse realmente così bravo, si percepiva mentre la sala andava riempiendosi.
Le prime note di Occhiaie cominciano a riempire la sala. Il pubblico segue subito Galeffi un po' contratto dalla timidezza che ammette al microfono a fine canzone. Il concerto infatti è in crescendo. Spogliatosi dalla tensione di uno dei palchi più ambiti e temuti della scena indie, Marco in arte Galeffi comincia a dominare la scena.
Dopo Occhiaie, seguono Camilla e Puzzle due della canzone più amate dal pubblico. Che si comincia a scaldare anche quando sul palco sale Flavio, in arte Gazzelle, per cantare Pensione insieme a Galeffi. Un featuring sotto il segno dell'etichetta Maciste Dischi. La cosa che sconvolge è come la voce di Gazzelle venga completamente oscurata dal protagonista della serata. Tolto l'imbarazzo è il momento di coinvolgere il pubblico e Marco propone la canzone che chiude l'album Scudetto, Tottigol. La fede romanista non è in discussione, i trascorsi nelle radio romane e la passione per la Roma entrano nell'album e anche nel live. Tanto che a fine esibizione dal pubblico si alza il coro "Totti Totti Totti Gol", sorrisi e clima disteso.
Ma è qui che inizia la vera sorpresa del concerto. Galeffi propone la canzone Burattino in acustico. La voce del cantautore romano si può godere a pieno, c'è ed entusiasma. Troverò poi la conferma nel medley di cover "Pop Porno"/"The house of Rising Sun" dove vedo anche intorno a me le facce sconvolte dalla potenza vocale di Galeffi.
Sul palco continuano gli ospiti e oltre a Roberto Angelini, partecipa al concerto anche il fratello di Galeffi, già noto come cantante e musicista sotto il nome di Livata. Il concerto va verso la conclusione con Polistirolo, secondo singolo estratto dall'album.Ma i bis richiesti danno la conferma che il pubblico si è divertito e non vuole andare via.
A concerto concluso, le mie impressioni sono state confermate: il rischio che Galeffi venisse etichettato come l'ennesimo cantautore pop c'era. Ma la tecnica vocale e la bravura della band, lo portano al di sopra della media. Troviamo la conferma che si può cantare di leggerezza, anche senza scendere nel ridicolo o risultare banali.
Alessio Valeri