Ebbene si, avete letto bene, in Olanda si è dato il via libera alle fondazioni che promuovono la pedofilia nonostante, oltre a foto e testi presenti sul sito web, ci siano alcuni membri che sono stati condannati per reati sessuali. Questo (mis)fatto andrebbe contro i valori del più libertario paese d’Occidente ma, nonostante ciò, i giudici hanno sentenziato che la società olandese è abbastanza << resistente >> per affrontare << le dichiarazioni indesiderabili ed il comportamento aberrante >> della fondazione pro-pedofilia in questione (lo “Stitching Martij”). Quindi sarà la società olandese a dover sottostare a una simile nefandezza e non il club pedofilo ad essere, una volta per tutte, abolito.
In Italia, paese considerato tra i paesi più “primitivi” e “conservatori” d’Europa, non è accaduto niente di tutto ciò. Ma il fiore, se pronto, non ci mette molto a sbocciare, sebbene il paragone con il fiore sia alquanto inappropriato. Un bel po’ di anni fa, parliamo del 1998, a Bologna ci fu un convegno nel quale i Radicali sostenevano che la pedofilia come gusto sessuale è lecita, a patto che non diventi un’azione criminale. I Radicali dunque sostengono che l’essere pedofilo sia una consapevole e giusta presa di coscienza riguardo la propria preferenza sessuale. “A me piacciono i bambini, li amo, perché non posso soddisfare il mio desiderio amorevole?” Questo è il ragionamento. Tutto ciò è assurdo, tutto ciò è pericoloso. E’ assurdo perché la pedofilia viene messa sullo stesso piano di qualsiasi altra preferenza sessuale, qualsiasi essa sia. E’ pericoloso perché i radicali pensano veramente che la “cultura della pedofilia” sia scindibile dalle terribili azioni pedofile. Così era il discorso di Maurizio Turco volto a giustificare ancora una volta la pedofilia come un “orientamento sessuale” << Premesso che i fatti di oggetto delle cronache di questi anni non sono episodi di “pedofilia” ma di pura violenza e criminalità (come se ci fosse differenza tra le due cose, ndr), e come tali devono essere considerati e perseguiti, voglio aggiungere che è del tutto inaccettabile la criminalizzazione di un orientamento sessuale in quanto tale, di un modo di “essere”, di uno “stato”…si tratta di affermare il diritto di tutti e di ciascuno a non essere condannati sulla base della riprovazione morale che altri possono provare nei confronti delle loro preferenze sessuali. Criminalizzare i “pedofili” in quanto tali, al contrario, non serve a “tutelare i minori”, ma solo a creare un clima incivile, né umano, né cristiano>>.
Per i radicali, ormai è chiaro, esiste un “modo di essere”, uno “stato” di pedofilia indipendente dalla volontà del soggetto. Siamo di fronte allo sdoganamento della pedofilia come scelta di vita. Siamo di fronte alla comprensione e quasi alla sensibilizzazione nei confronti dei pedofili e di chi si dichiara tale.
Ormai, oggi, si tende ad assecondare qualsiasi cosa, qualsiasi capriccio, qualsiasi desiderio. “Perché vietarlo?” questa è la domanda che si pongono coloro che sono, è assurdo dirlo, pro-pedofili. La risposta è semplice: in gioco non c’è il diritto (assurdo) dei pedofili di ottenere il loro oggetto di desiderio o la voglia dei pro-pedofili di esaudire ambizioni perverse di gente perversa. In gioco c’è la sicurezza, la protezione ma, soprattutto, la dignità di un bambino che, in quel momento, può non comprendere ma che si porterà avanti per tutta la vita quello shock. Perché assecondare tali assurdità? Perché legittimare azioni e culture che, né in cielo e né in terra, potranno mai essere accettate?
Attenti perché i pedofili esistono ma esiste anche questa forte cultura pro-pedofilia veicolata quasi liberamente. Ecco “il progresso”. Eccolo; e proviene da gente che al primo caso di pedofilia nella Chiesa urlava allo scandalo. Stiamo attenti e alziamo la voce.
Maria Chiara Prete