A coinvolgere il nostro territorio ce ne sono a iosa
fiere letterarie – teatrali
Il mercoledì del libro d’arte la XII edizione del Letture Festival: I had a dream, Il teatro nudo, occasione ideale per comprendere la centralità delle parole recitate sul palcoscenico. Per non contare poi tutte le rappresentazioni shakespeariane del Globe Theatre, e moltissime altre, spaziando da un tema all’altro e in svolgimento alle Terme di Caracalla, al Quirino, al Brancaccio… e chi più ne ha più ne metta.
Cinema
I cinefili invece saranno ben lieti dell’organizzazione di rassegne quali: l’European Women Filmmaker Festival, tenuto con lo scopo di valorizzare la produzione di talenti femminili; L’Isola del Cinema: evento dedicato alla proiezione di pellicole contemporanee, storiche, nazionali ed internazionali. E certamente non può mancare a questa rapida carrellata il Giffoni Film Festival, al quale quest’anno ha partecipato e vinto il cortometraggio L’atroce caso R, realizzato dal Liceo Classico Ugo Foscolo con la regia di Luca Piermarteri.
Concerti
Dunque, sagre cittadine alias mangerecce (con l’immancabile presenza di prosciutti, giostre e comizietti politici stile Cetto La Qualunque) a parte, vorrei farvi focalizzare su uno dei generi più coinvolgenti: il concerto.
Ovviamente è durante l’estate che si concentrano gli eventi dal vivo più rilevanti, in tradizionali ambientazioni sportive come lo Stadio Olimpico e l’Ippodromo delle Capannelle, che si trasformano in palchi pronti ad accogliere i protagonisti della musica mondiale, e tra queste manifestazioni certamente la più importante nel panorama italiano ed europeo è il Rock in Roma, nel quale stars di ogni dove animano la notte della Capitale in location capienti e con costi relativamente accessibili.
Quest’anno tra le band che si sono esibite e che si esibiranno troviamo My Bloody Valentine, Green Day, The Killers, Muse e moltissimi altri ancora.
Io personalmente ho preso parte al live dei Killers, aperto dagli Stereophonics (anche loro una bella scoperta, scusate l’ignoranza). È banale, ma di dovere, sottolineare che è stato strepitoso (effetti speciali inclusi), poi certo il mio è un parere spudoratamente di parte.ù
Hanno aperto le danze con Somebody told me, una delle loro canzoni più celebri, alternando canzoni storiche (Under the gun, All these things that I’ve done, Read my mind, Human) con quelle appartenenti al quinto album Battle Born, per poi concludere con When you were young, Bones e vari lanci di bacchette.
Se ci si limita a digitare The Killers su Wikipedia, si rintracciano informazioni come: “gruppo musicale alternative indie/rock, originario di Las Vegas, composto dal cantante Brandon Flowers, il batterista Ronnie Vannucci Jr ecc…”. Ciò che invece bisognerebbe sapere è che la fama di questi quattro bei tipi (e concedetemelo) fu in rapidissima ascesa, tanto che in un anno, nel 2004, già minavano la ben solida ed imperturbabile posizione di miglior band pop-rock dei Coldplay. Cos’è successo poi, vi chiederete? Bene, è dal 2010 che alcuni fan e critici hanno cambiato la proprio opinione di onnipotenza riservata alla band che pensavano potesse dirottare le tendenze musicali con un altro album. Invece questi ultimi hanno indubbiamente imboccato una strada diversa rispetto a quella iniziale, forse a causa della morte della madre del cantautore o forse per una maggiore maturità artistica raggiunta. Comunque sia restano uno dei gruppi più amati, fatto riscontrabile nell’impiego dei pezzi per celeberrime serie TV, spot televisivi (è proprio così che io stessa li ho scoperti) e giochi musicali.
Dunque, esaltati (come me) e gente che nel bel mezzo del concerto tira fuori Shazam a parte, credo che giudicare un libro dalla copertina sia errato, così come giudicare una band per il mostro Fama che gli aleggia attorno. Quindi vi lascio con una delle frasi che io preferisco, tratta dalla canzone Read my mind:
“The stars are blazing like rebel diamonds/ cut out of the sun / when you read my mind”