Una donna abituata agli odori dei materiali originali che rappresentano un paese capace di creare cose autentiche, si racconta ai microfoni Radio Libera Tutti nel programma “Non ditelo a Vale”.
La produzione di borse non è sempre stato il sogno di Ornella Auzino, inizialmente il mestiere della famiglia non le interessava, non credeva fosse il suo futuro. Due anni dopo l’inizio degli studi in Management delle Imprese Internazionali invece, una forte crisi colpì la fabbrica e questo la spinse ad abbandonare gli studi per iniziare a lavorare.
Un giorno però accade qualcosa che le cambiò radicalmente la vita. Mentre cercava un cavo per il modem, le capitarono sotto agli occhi delle foto; da una, in particolare, non riusciva a staccare gli occhi. Giovanni, suo fratello e lei, in fabbrica, accovacciati sotto un grosso rotolone di fodera. Ogni volta che loro padre ne srotolava uno, iniziavano a correrci sotto, immaginando di stare sott’acqua.
Quella foto ha segnato l’inizio di un grande cambiamento, dovuto ad un’importante presa di coscienza: quella fabbrica era lei.
Nel 2008, decise di entrare in azienda, capire cosa stesse succedendo e di reinventarla. Con molti sacrifici e cambiamenti drastici, riuscì a recuperare il lavoro e la tradizione: nel 2011 nasce RICA, un’azienda da lei creata per specializzarsi nella manifattura dei prodotti di lusso e nello sviluppo di piccole produzioni.
Accanto a questa, ha, in seguito, fondato LE MIE BORSE srls, un progetto che ha l’ambizione di supportare le startup nascenti nel mondo della pelletteria napoletana e, soprattutto, promuovere l’attivazione di una Scuola di Pelletteria che sia in grado di riportare lo splendore che, secoli fa, faceva dell’artigianato napoletano uno dei più autorevoli del mondo.
Ornella ha anche un blog e un canale su youtube dove recensisce borse. Sono le “scoperte” che provengono dalla sua esplorazione quotidiana; oppure, sono suggerimenti che arrivano dalla rete, ossia le persone che la seguono e che vogliono saperne di più circa la storia di un brand, le sue garanzie e la sua qualità.
Il suo sogno oggi è quello di far uscire dall’ombra la pelletteria napoletana, far sapere che lì si produce il Vero Made in Italy e che la loro manodopera non è solo un’Eccellenza, ma il futuro di una significativa rinascita.
Carla Fendi disse: “Nella omologazione portata dalla 'globalizzazione', la maestria espressa dagli antichi mestieri è da salvaguardare al pari delle opere d'arte”.
Queste parole sono quanto abbiamo imparato dall’intervista con Ornella Auzino, l’importanza di non darsi mai per vinti e soprattutto di sapersi riscoprire, non dimenticando mai le tradizioni del nostro bel Paese. L’Italia è una delle più grandi opere d’arte al mondo.
Di Sara Colonnelli