Tutti i media hanno dato conto dei feriti e dei morti (sia dal fronte dei ribelli che della polizia), trasmettendo immagini agghiaccianti, come pure tweet. Emblematico è quello di una infermiera scesa in piazza contro il governo, Olesya Zhukovskaya, la quale ha scritto di essere in procinto di morte. Diverse fonti affermano sia deceduta poco dopo questo gesto, altri che sarebbe in gravi condizioni ma ancora viva.
Ma cosa vi è davvero dietro? Perché si è tornati a combattere e a trasmettere in tutto il pianeta le immagini di una piazza Indipendenza con i fumi neri e fiamme alte quasi 7 metri?
Abbiamo ricontattato Massimiliano Di Pasquale, giornalista freelance, scrittore, membro dell'AISU e profondo conoscitore dell'Ucraina per costruire un focus sulla situazione, sull'interzia dell'Europa e anche sul blocco delle comunicazioni, oscurate parzialmente, ad ondate, dal regime.
Inverno Ucraino : aggiornamento con intervista a Massimiliano di Pasquale
Si ma cosa sono...
I Berkut
Sono le "teste di cuoio" della polizia ucraina. Sono i responsabili delle repressioni, dei pestaggi e delle sevizie subite dai ribelli in questi giorni. Armati fino ai denti, al loro arsenale di possono contare idranti, granate, lacrimogeni, palottole di gomma. Seppur negano di usare armi vere, molti oppositori sono stati uccisi con proiettili da sparo.
I Titushki
Sono delle vere e proprie bande organizzate, filo-governative, provenienti dall'Est del Paese, più russofono e mai stato fortemente legato alla cultura ucraina. Oramai si sarebbero alleati ufficialmente con la polizia, combattendo contro i manifestanti, pestandoli e facendo incursioni di ogni tipo. Come anche all'ambasciata americana. Molti denunciano inflintrazioni della malavita organizzata.
L'Hotel Ucraina
Albergo che si affaccia sulla piazza principale di Kiev, dove sono asserragliati tutti i giornalisti del mondo, ai quali le autorità hanno sconsigliato di affacciarsi per le dirette, visto il pericolo concreto di spari a vista da parte delle guardie.
Il Monastero di San Michele, aperto dai monaci, dove è stato allestito un centro di primo soccorso per gli oppositori feriti