Nelle prime ore del mattino del 3 settembre, lo storico cinema di Trastevere, l'America, fu sgomberato dalle forze dell'ordine per volere del proprietario dello stabile con l'idea di trasformarlo in un complesso residenziale di 20 mini appartamenti e 2 piani di garage.
Proprio per questo alcuni cittadini e giovani lo avevano occupato cercando di valorizzare uno stabile caduto in malora dal 1999 e oramai luogo di degrado. Era il novembre del 2012. "L'abbiamo occupato perché da troppi anni era nel completo degrado e doveva tornare ad avere una vita", questo ci racconta Samuele Marcucci, del direttivo organizzativo del Cinema America Occupato, ai nostri microfoni di Politically Scorrect, giovedì scorso.
"Il quartiere ha risposto bene alla nostra scelta, aiutandoci quando avevamo bisogno", rivela Marcucci, che ricorda "il sostegno mancato da parte del sindaco Ignazio Marino".
"Quello che volevo dire qui ai vostri microfoni è che quello stabile non potrebbe mai diventare un residence, perché è vincolato a sala cinematografica essendo stato inaugurato negli anni '50 e quindi luogo storico e culturale". All'interno del cinema, peraltro, è presente un mosaico, dichiarato bene artistico e quindi non smurabile da quel luogo.
La nostra chiacchierata si conclude con il racconto della visita del presidente della Regione Nicola Zingaretti e del proseguo della loro occupazione in un forno lì affianco, sotto il nome di Piccolo Cinema America. Un forno "donato" da un proprietario e da anni in disuso.