Il film nasce da una coproduzione internazionale fra Italia, Brasile e Portogallo e utilizza un cast principale quasi tutto verdeoro eccezion fatta per Sergio Rubini che interpreta un soldato repubblichino in fuga dai suoi doveri militari fascisti. Anche se ambientato in Toscana, le riprese per questioni meteorologiche sono state svolte in Friuli Venezia Giulia e la pellicola ha avuto il patrocinio dalla Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato inserito nel programma ufficiale del Governo.
Nel Dicembre 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, sull’Appennino Tosco-Emiliano, un gruppo di genieri della Forza di Spedizione Brasiliana (FEB), con poca esperienza bellica e immersi in un gelo europeo che non potevano conoscere, tenta nottetempo di neutralizzare uno dei numerosi campi minati tedeschi lungo la linea Gotica: una mina esplode e il reparto preso dal panico si disperde nella terra di nessuno.
Comincia così un viaggio in mezzo alla neve e ai boschi, in cui cinque sbandati incontrano un giornalista brasiliano, un repubblichino disertore e un sergente tedesco che dice di voler disertare. La spedizione vuole riscattare l’onore della patria che potrebbe giocare un ruolo importante per l’avanzata Americana.
Ferraz porta sullo schermo non un racconto di guerra ma di soldati, di persone con anima e muscoli perché è con le loro sofferenze, paure e nostalgie che le pagine dei libri di storia sono stata scritte. Nessuno doveva dimenticare il contributo, se pur minimo, del Brasile all’Italia e agli Americani. Il problema è che anche chi di saudade viene avvolto già non ricorda più. E’ un po’ un manifesto di nostalgia di quei valori, evidenziato paradossalmente dalla cupezza dei toni quasi monocromatici della fotografia.
Road 47 è destinato ad un pubblico internazionale ma resta con i piedi saldi a terra poiché le pretese sono ben misurate. Convince ma non brilla, soprattutto per alcuni escamotage registici che potevano forse essere diversi, migliori e meno da format televisivo.