Abbiamo avuto che ridire sul termine di Festa, piuttosto che di Festival, che si è voluto attribuire per questa edizione della kermesse romana. Pochi lustrini, e pochissimo red carpet a svilire un pò la connotazione festaiola. Molta sostanza dietro. Belli i film che stiamo vedendo in questo inizio, bellisimo il film di cui parliamo oggi.
Innamorati di Abrahamson dai tempi di "Adam & Paul", abbiamo adorato il suo "Frank" con Michael Fassbender sempre dietro un grande maschera, oggi ci siamo commossi fino ai brividi per il suo ultimo lavoro tratto dall'omonimo bestseller internazionale di Emma Donoghue.
Reclusione forzata, fuga dal mondo, scoperta, amore e conseguenze dell'amore in un film che inizia alla grande, sembra scemare d'intensità appena a metà corsa, e finisce invece in un crescendo di emozioni che lasciano domande e mille spunti di riflessione. Nessun grande nome nel cast, ma questo signori, è Cinema con la C maiuscola. Per chi ci segue, qualche giorno fa lamentandoci di certo cinema nostrano, ci siamo congedati con un "la chiamavano Settima Arte". In questo caso non so in che posizione si assesti... prima, seconda o chissà ...ma di arte parliamo.
Segregati in una stanza non meglio precisata chissà dove( lo scopriremo solo più tardi) una madre con un bambino che ha appena compiuto 5 anni, vivono in condizioni igieniche precarie e mal denutriti. Sono passati 7 anni da quando il loro aguzzino ha privato la donna, allora poco più di una ragazza, della libertà ( il bimbo nascerà in "cattività").
Il loro solo affaccio sul mondo è un lucernario. La madre ha cresciuto il figlio cercando di fargli percepire il meno possibile la realtà che c'è dietro il loro dramma. Per Jack il mondo è chiuso in quelle mura, e gli oggetti, i pochi che lo circondano, sono i suoi amici. La madre è riuscita letteralmente in un miracolo, facendo le debite differenze un pò come avviene nella "Vita è bella".
L'occhio di Abrahamson è leggero, delicato, arguto e raffinato. Ogni inquadratura è mirata e a fare il resto sono le interpretazioni da urlo del piccolo Jack (Jacob Tremblay) e della madre (Brie Larson) .
Ci sono almeno un paio di scene da ricordare, su tutte quella del bambino che a bordo del un pick up "dell'Orco", scopre il cielo e la sua vastità. Paralizzante nella sua bellezza. Il ritorno al mondo non sarà facile, e se la madre aveva salvato il figlio prima, sarà poi lui a darle forza.
Del resto non importa neanche troppo parlare, il cinema è emozione ed ognuno ha le sue. Però noi che ci stiamo a fare??
Non perdetelo in questi giorni di Festa ( si replica oggi domenica 18 ottobre alle 15.00 e alle 22.30) se potete o almeno quando uscirà se non potrete ora. Ci ringrazierete!
Un servizio di Alessandro Giglio