L’ultima pellicola del regista messicano Guillermo del Toro, in sala dallo scorso 22 Ottobre, presenta una storia molto semplice: Edith Cushing, una giovane scrittrice in erba ( Mia Wasikowska) appassionata di storie di fantasmi, si innamora di un poco raccomandabile ma tenero baronetto Thomas Sharpe (Tom Hiddleston), si trasferisce nella di lui casa che urla “Attenzione! Qui ci sono i fantasmi” da ogni angolo ed intraprende una malsana relazione che sa di ménage à trois con il neo marito e sua sorella Lucille (Jessica Chastain).
Edith inizia fin da subito a percepire e poi a vedere delle presenze, degli splendidi fantasmi scheletrici e dalle movenze distorte, che vogliono avvertirla riguardo il pericolo di rimanere in quella casa. Come se questo non bastasse per fare il fagotto ed andarsene – oltre a buchi nel tetto, insetti morti in ogni dove,argilla rossa che fuoriesce da sotto le mattonelle e dalle tubature – Edith comincia a notare i sempre più strani comportamenti della cognata e ad indagare sul misterioso passato del suo bello e dannato compagno.
Se fino a qui la storia è godibile e ben costruita, con un andamento degli eventi che lascia intendere una sottotrama ben più articolata e vagamente soprannaturale, e godiamo di una scenografia da sogno, con un set da favola gotica, il rush finale lascia un po’ l’amaro in bocca: la storia risulta essere veramente troppo semplice e la presenza dei fantasmi si riduce ad una cornice, quasi a degli elementi di sottofondo incorporati nell’arredamento. In questa pellicola del Toro sembra perdere quel rapporto fra reale e immaginario che ha sempre contraddistinto i suoi film ( primo fra tutti Il labirinto del fauno), puntando molto sull’effetto scenico, su ciò che risalta in primo piano, e dimenticando lo spessore di una trama che avrebbe dovuto supportare quel filo sottile che separa l’immaginazione dalla realtà.
Il sangue si sparge un po’ ovunque sul terreno innevato di Crimson Peak, ma il vertice del climax narrativo non viene raggiunto.
Da qui in poi: Spoiler Alert!
Cosa ci è piaciuto:
- assolutamente sì all’ambientazione: del Toro riesce ancora una volta a rendere magica la fruizione visiva dei suoi film, con una fotografia sontuosa e magnetica, catapultandoci questa volta in un set dal gusto retrò, gotico e fiabesco. La gioia per gli occhi è assicurata;
- Tom Hiddleston. Semplicemente perché è Tom Hiddleston;
- la prima parte del film, con un inizio da romanzo ottocentesco e quella giusta dose di mistero che sembra preannunciare uno sviluppo interessante della storia;
- la performance di Jessica Chastain, credibilissima nei panni di una donna affetta da disturbi mentali
- i numerosi riferimenti e citazioni, fra cui: Mario Bava (Operazione paura), Hitchcock ( Rebecca, la prima moglie Allan Poe (La caduta della casa degli Usher), Mary Shelley;
- la casa maledetta, che sembra esistere e respirare come un essere vivente, con l’argilla rossa che scorre al suo interno come linfa vitale;
- le adorabili espressioni di Tom Hiddleston (sì, ci piace molto);
- i fantasmi, rappresentati come scheletri d’argilla dai movimenti quasi da automa. Più che spaventare, sono da ammirare nella loro inquietante fattura;
- la palata in testa finale. Finalmente Edith sembra aver ripreso un po’ di vigore.
Cosa NON ci è piaciuto:
- la risoluzione finale della storia, che si riduce ad un eccesso di melodramma abbastanza prevedibile e lascia con quella vaga sensazione di “tutto fumo e niente arrosto”;
- la recitazione della protagonista, Mia Wasikowska, prevalentemente monoespressiva e sottotono, soprattutto se paragonata a quella dei suoi colleghi;
- del Toro ha dichiarato che Crimson Peak non va definito un horror, ma un romanzesco gotico, e se apprezziamo questa precisazione perché, in effetti, un horror non è, meno apprezzati sono allora i timidi tentativi di jampscare utilizzati nelle scene con i fantasmi da una parte, e la smania pubblicitaria con cui il film viene comunque venduto come un horror >dall’altra;
- si percepisce un tentativo di permeare il film con un alone di sensualità, effetto però non del tutto riuscito;
- manca un aspetto fondamentale che contraddistingue e rende così magici i film di del Toro: il rapporto fra il mondo immaginario e la realtà, dove il primo è manifestazione paradossale e parallela del secondo. In Crimson Peak, la parte fiabesca sembra essere usata come mero espediente o specchio per le allodole, non permettendo un’interpretazione profonda che vada oltre la semplice realtà della storia narrata.
di Federica Mattiello
Un film di Guillermo del Toro, con Mia Wasikowska, Jessica ChastainCharlie Hunnam, Jim Beaver.
Titolo originale Crimson Peak, Horror, USA 2015, durata 119 min., Universal pictures, uscita 22 Ottobre 2015