A teatro la Cortellesi era unica attrice e la vicenda si svolgeva tutta nell'arco di una notte. Nella versione cinematografica, sceneggiata dalla stessa attrice insieme al regista romano, Furio Andreotti e Gianni Corsi, l'arco temporale si allunga a circa 9 mesi.
La vita che scorre più o meno serena per la protagonista Luciana ( Paola Cortellesi). Quando finalmente arriva la gravidanza tanto desiderata insieme al suo sfaccendato, traffichino e inconcludente compagno (compito ingrato ma ben svolto da Alessandro Gassman), però la situazione si complica. A Luciana, dopo 10 anni di lavoro nella sua azienda, il contratto non verrà rinnovato (complice la soffiata della gravidanza in arrivo fatta da una collega al capo ufficio di Luciana).
Una storia di solitudini quella che mette su Massimiliano Bruno: quella di Luciana che non ha mai un compagno degno di questo nome al fianco. Quella del poliziotto Antonio ( stavolta un misurato e per questo davvero incisivo Fabrizio Bentivoglio ), settentrionale spedito nel Lazio dopo aver commesso un errore fatale, o presunto tale, sul lavoro.
Quella di Manuela, trans alla ricerca di un lavoro e di una vita tranquilla e rispettabile. Un incrocio quasi pericoloso quello tra queste identità a "rischio". Come arriverà una donna incinta al nono mese ad impugnare una pistola contro un poliziotto ?
Il film racconta il dramma di una persona comune che si trova schiacciata dagli eventi. Una scelta inusuale e gradita quella di farne un film per Massimiliano Bruno, avvezzo per lo più alla commedia. Complici un cast all'altezza delle aspettative e una sceneggiatura oliata nel tempo, ne vien fuori un film duro ma vero. Qualche scivolata c'è ma in compenso il giudizio resta postivo.
Dopo aver visto il film in anteprima questa mattina, abbiamo incontrato il cast del film per una breve intervista.
a cura di Alessandro Giglio