Nel prologo del film, Leslie Chow evade dalla prigione thailandese in cui era stato rinchiuso alla fine del secondo capitolo. Alan è sempre più fuori controllo, e combina diversi casini che culminano con la morte per infarto del vecchio padre. A questo punto gli amici decidono di convincerlo a farsi curare in una struttura adeguata; ma durante il viaggio sono rapiti dagli sgherri del criminale Marshall (il John Goodman che abbiamo amato tutti nel film dei Coen Il grande Lebowski), che impone loro di rintracciare Chow e farsi ridare da lui i soldi che in passato gli ha sottratto. Se non riusciranno a farlo in tre giorni, Doug (trattenuto come ostaggio) verrà ucciso. Da qui partono le mille peripezie di questo improbabile trio, che li riporterà sul luogo dei loro primi misfatti: Las Vegas. Ma il lieto fine, tra risate e colpi di scena, non si farà mancare....
La trama fin qui funziona: inventarsi un'altra nottata di cui i nostri eroi non riescono a ricordarsi nulla per le droghe che inconsapevolmente hanno assunto, e che ha provocato dei danni a cui porre rimedio in tempo per il matrimonio di turno, sarebbe risultato ripetitivo. Solo che a partire da questo nuovo spunto, bisognava ripercorrere quelli che erano stati i punti forti dei primi due capitoli: gag esilaranti, colpi di scena divertentissimi ed un finale imprevedibile, magari ancora più spassoso. Questo è stato ciò che è mancato in quest'ultimo capitolo.
Le gag, infatti, che pure ci sono state, si sono basate quasi interamente sul personaggio di Zach Galifianakis (un Alan più in forma che mai), lasciando agli altri protagonsti il ruolo di piagnoni, seriosi e antipatici, sempre pronti a rimbeccarlo. Alcune battute sono risultate poi forzate, e alcune scene decisamente inutili (tra cui il riapparire della escort interpretata da Heather Graham nel primo film), quasi come se mancasse l'inventiva. Gli attori (a tratti lo stesso Galifianakis) non sembravano avere più nulla da dire, come se questo film non convincesse neanche loro, e anche le new entries non hanno aggiunto molto alla storia. Il finale poi, è qualcosa di ridicolmente campato in aria, come se il bisogno di concludere la saga abbia fatto optare gli sceneggiatori per il classico E vissero felici e contenti, adeguato in tante storie, ma non in quelle dei nostri amici, in cui il non-sense la deve far da padrone e deve esserci sempre una porta aperta per nuove avventure, non una conclusione secca e buonista.....Comunque memorabili alcune trovate (l'omaggio alla famosa immagine dei Beatles che attraversano la strada, la scena iniziale con la giraffa e il furto nella villa a metà film), purtroppo poche per un film che si definisce "commedia".
Quando arrivano i titoli di coda, lo spettatore che ha amato i primi due capitoli, esce di sala abbastanza deluso (non all'estrema potenza, non è uno dei peggiori sequel della storia), solo per tornare immediatamente indietro per la piacevolissima sorpresa della scena a sorpresa dopo di essi: divertentissima, geniale, con il ritrovato humor che ha decretato il successo dei due film precedenti. E allora peggiora il rimorso per l'occasione sprecata: se il film avesse preso le mosse da questa scena, invece di riservarle due miseri minuti finali, allora sì che questa saga avrebbe avuto un dignitoso finale, con ogni elemento al suo posto. Peccato per l'errore.
Adriano Carrieri