Una giovane studentessa universitaria impiega il suo tempo libero facendo da controfigura per la televisione e il cinema.
La sua specialità sono le scene d'azione, le acrobazie cariche di suspense, le situazioni di pericolo che nelle storie di finzione si concludono finalmente con la morte del suo doppio. Le piace riaprire gli occhi dopo ogni morte. La rende invincibile, o forse l'aiuta a esorcizzare un antico senso di colpa. Ma un giorno il professore di astrofisica di cui è profondamente innamorata sembra svanire nel nulla. E' fuggito? Per quale ragione? E perchè lui continua ad inviarle messaggi in ogni istante della giornata? Con queste domande, che conducono la ragazza lungo la strada di un'indagine molto personale, inizia la storia del film.
La Corrispondenza è una lunga sequenza di immagini che si digeriscono in malo modo. Potremmo definire la storia d'amore tra i due protagonisti una storia d'amore al tempo degli smartphone. E forse la banalizzeremmo. Forse no.
Ed (Jeremy Irons) è un amatissimo e stimato professore di astrofisica; Amy (Olga Kurylenko) una sua giovane e bella allieva, innamorata perdutamente di lui. Il loro amore passa attraverso il filtro del computer, lo schermo del telefono e trapela violento dall'inchiostro delle infinite lettere. E' un amore vero ma poco vissuto. Ed ha una famiglia, dei figli. E parecchi anni in più. Amy crede in questo amore così come Ed. Ma qualcosa si cela dietro questa cornice apparentemente idilliaca, seppure claustrofobica. Amy viene a conoscenza della dipartita di Ed nonostante questo continui ad inviarle numerose mail e lettere. Come è razionalmente spiegabile tutto ciò? Da questo punto interrogativo, il film si snoda.
Le atmosfere riecheggiano in qualche modo La Migliore Offerta ma assolutamente, la pellicola, non risulta essere all'altezza di tale paragone. Alcuni personaggi sfiorano il ridicolo (come il traghettatore semi infarnale con evidente ritardo mentale); ma gli stessi protagonisti risultano stucchevoli, spiegoni e privi di fascino alcuno. Cosi come la storia che intorno a loro va creandosi.
La storia non regge e trasuda cliché e citazioni scontate. Le musiche di Ennio Morricone sono sollievo per lo spettatore che fatica a tenere alta la curva dell'attenzione.
L'attrice Olga Kurylenko, sebbene bellissima, risulta poco in linea con le vesti del personaggio. La sua espressività, lascia seriamente perplessi. Il personaggio di Ed, tutto sommato, è interessante e ben articolato. Ma il dovere è quasi totalmente dell'attore, Irons, talentuoso e piuttosto credibile.
La sub plot del dramma familiare passato della protagonista, risulta essere un tentativo fallito di conferire dinamicità al film. Quasi la maggior parte dei personaggi sono caricature, manichini, a volte esilaranti. Se fosse una commedia, questo non sarebbe un male. Ma La Corrispondenza pretende a gran voce di essere qualcosa che non è. Una pellicola spocchiosa sull'amore che non ci dice nulla di nuovo, piuttosto ci propina la stessa minestra riscaldata.
Da Tornatore ci si aspetta di più, forse. Di certo non un colossale buco nell'acqua.