Oggi vi proponiamo un film su un supereroe: Darkman, di Sam Raimi. Ma, attenzione, non assomiglia nè alla trilogia di Spiderman realizzata dallo stesso regista, né ai vari cinecomic cui vi hanno abituati negli ultimi tempi, con quell'odiosa estetica pulita da Ikea. Raimi non ha preso degli eroi belli e pronti da un fumetto per farne un'icona stampabile su milioni di magliette e tazze che non userete mai, o che comunque dovreste vergognarvi di usare. Piuttosto se l'è inventato di sana pianta, con l'aiuto dei suoi amici Coen Bros… Il suo eroe, interpretato da Liam Neeson, è sporco, sfigurato e mentalmente instabile. Uno scienziato che ha tutto e in un attimo perde tutto: l'amore, il lavoro e persino la sua faccia. Non gli rimangono che una manciata di superpoteri da grande magazzino, la sua mente confusa e la vendetta.
Il film ha avuto una gestazione lunga ed è stato riscritto una dozzina di volte prima del lasciapassare della Universal, per questo troverete parecchie lacune nella sceneggiatura. Ciononostante E' un'opera visivamente eccezionale. Risponde a quell'estetica fine anni 80 - inizio 90 che tanti ha ispirato e troppi cercano d'imitare. E che Raimi aveva perfezionato quando faceva "La casa" - 1 & 2 - senza un soldo.
LA RICETTA
La ricetta che vi proponiamo, perciò, è anch'essa un "intramontabile". Come gli anni '90 e il suo cinema nella storia dell'Estetica: un dato non classificabile nè paragonabile ad altri per bellezza, moda e valori. Data la semplicità della ricetta che vogliamo proporvi, vi poniamo un quesito, per verificare che il metodo di classificazione (per questo film e) per questo piatto sia in effetti indicibile, semplice e immediatamente apprezzabile.
Qual è quel piatto che soddisfa i seguenti requisiti?
- Ce lo preparavano sin da piccoli spacciandolo per salutare e nutriente, lo riconoscevamo come familiare, ma avremmo preferito - sempre - qualcos'altro;
- E' quasi sempre la prima cosa che impari a cucinarti da te;
- E' esteticamente discutibile, ma nessuno può dire che è brutto;
- ha un occhio morbido, ma qualcuno lo preferisce più denso.
Se lo avete capito, chiedetevi solo se non è un ottimo rappresentante di quei film anni '90 che una parte di voi continua a detestare (imprecisione, superficialità, sciatteria e caos concettuale); se non lo avete capito ve lo diciamo e basta: si tratta di *SPOILER ALERT* un uovo - rigorosamente - a occhio di bue.
Ma, poichè si tratta stavolta di un'associazione evidentemente sperimentale, vi chiediamo di scriverci le vostre considerazioni rispondendo a questa stessa domanda: qual è il piatto che più rappresenta i film (per estensione l'estetica) anni '90?
Se anche foste d'accordo con noi, vi preghiamo di cercare di dare risposte meno viscerali e più esaudienti delle nostre.
di Toffee Cordaro e Mario D'Angelo