In Italia c'è un'epidemia. Ancora non ha mietuto molte vittime (siamo sulla trentina), ma l'allerta è alta e qualcuno ha prescritto vaccini per tutta la popolazione.
In contemporanea si tiene l'annuale ritiro spirituale a Zafer, un albergo isolato in cui un centinaio fra politici, industriali e banchieri si ritrovano ogni anno per seguire gli esercizi spirituali istituiti nel 1500 da Sant'Ignazio de Loyola, il fondatore dell'ordine dei Gesuiti di cui anche il nostro Bergoglio fa parte. Tutti i potenti in questione appartengono alle varie correnti della DC, e il ritiro di spirituale ha, in realtà, veramente poco: è l'occasione per discutere del rinnovo del partito in un momento di crisi (il film uscì negli stessi anni in cui si cominciò a parlare di "compromesso storico"). Ma tutti temono in qualche modo di venire esclusi dalla nuova spartizione del potere, e così si rivolgono ancora una volta a M. (interpretato da un monumentale Gian Maria Volonté, neanche troppo velatamente ispirato ad Aldo Moro, ucciso due anni dopo). Fra un ave maria e un complotto politico - però - i potenti vengono ammazzati uno dopo l'altro. Mentre si rinfacciano le colpe reciproche e contano le società che presiedono, tutti si accorgono di essere in pericolo...
Ci sono tanti motivi per cui Todo Modo è un gran film. I primi quattro: Volonté, Mastroianni, Melato, Ingrassia. Poi c'è la scenografia da Chiesa futuristica di Dante Ferretti, che ben meglio dei tweet di Papa Francesco esprime quanto siano connesse religione e politica.C'è la regia di Elio Petri,che a quei tempi, insieme ad altri, faceva cinema e non c'era nulla da invidiare agli americani né il bisogno di parlare come si fa oggi di "rinascita del cinema italiano" appena vediamo tre film decenti in un anno. E poi Todo Modo ci ricorda quanto poco decidiamo noi. Mentre chi sta lassù si riunisce e parla di ciò che vuole senza concludere mai nulla, noi non andiamo a votare nemmeno quando possiamo.
LA RICETTA
Anche solo pensare di mangiare qualcosa mentre guardiamo questo film a due giorni dal Referendum sulle trivellazioni, così, ci è sembrata una scelta molto difficile, ma non potevamo - per le stesse ragioni - arrenderci. Abbiamo pensato, allora, che la ricetta di oggi dovesse essere una valida alternativa al cibo ordinario, che però rispettasse le regole della sobrietà operativa a sostegno della nostra capacità di eseguirla: frittelle di baccalà con uvetta in pastella.
Ingredienti per 22 frittelle:
- Merluzzo baccalà dissalato 450 g (preferibilmente oltre le 12 miglia dalla costa!)
- Uvetta 80 g
- Acqua ghiacciata 200 ml
- Farina tipo 00 150 g
- Lievito chimico in polvere per preparazioni salate 2 g
- Sale q.b.
- Pepe macinato q.b.
- Timo fresco 2 rametti
Fate ammollare l'uvetta per 30 minuti in acqua tiepida (1), intanto spellate il pesce e tagliatelo a listarelle (2). Preparate la pastella con acqua fredda e farina setacciata, in modo da evitare la formazione di grumi (3). Appena la pastella avrà la giusta consistenza (l'equilibrio è una dote non-innata, quindi se temete di non riuscire a fare una buona pastella, potete sempre comprarla; altrimenti rischiate un po' e potrete anche avere maggiori soddisfazioni), aggiungete il timo e aggiustate di sale e pepe (4). Strizzata la povera uvetta abbandonata, ficcatela nel recipiente della pastella (5) insieme al pesce che avrete tritato (6) e maltrattate tutti con un cucchiaio finchè non verrà un impasto mostruoso (7); scatafottetelo in una padella d'olio bollente (170°) con un cucchiaio grande per un numero totale di 21/22 triv...frittelle(!).
P.S. la violenza delle operazioni è solo la sublimazione della disillusione post-referendaria. Nessun ingrediente reale è stato maltrattato. Questa ricetta non costituisce alcuna legittimazione all'uso della violenza (estetico-artistica) in cucina, essa ha uno scopo puramente illustrativo. Quasiasi riferimento al referendum non è puramente casuale e nel rispetto del carattere poco democratico delle ricette non si accettano in alcun modo dubbi e/o dibattiti in questa sede.
di Toffee Cordaro e Mario D'Angelo