Il film, co-scritto e diretto da Shane Black (forse lo ricorderete come lo sceneggiatore di Arma Letale e Iron Man 3), è interpretato da Russell Crowe e Ryan Gosling, due colonne portanti dai capitelli intarsiati, di quello che viene definito lo Star System Hollywoodiano. A dare man forte ai fantastici interpreti troviamo Kim Basinger ( Oscar alla miglior attrice non protagonista per L.A. Confidential) e Matt Bomer (portato al successo dalla serie televisiva White Collar).
L’opera di Black è stata presentata il 15 maggio in anteprima e fuori concorso al Festival di Cannes 2016 e sarà distribuito in Italia da Lucky red
Negli anni settanta di una Los Angeles sofferente a causa dell’inquinamento atmosferico ma allo stesso tempo libertina, ricca, stravagante e sicuramente alla moda, si ritrovano ad indagare al caso del secolo Jackson Healy (Russel Crowe) e Holland March (Ryan Gosling). Il primo “suona” le persone, soprattutto ragazzi molestatori di minorenni, mentre il secondo, Holland, è un investigatore privato che si accontenta di guadagnare più soldi possibili da ogni caso, magari lavorando con molta lentezza.
Fra le camice Hawaiane, i baffoni e le Cadillac a cambio manuale, i due investigatori non potevano essere meno singolari della loro cornice. Il loro incontro è puramente casuale poiché due fatti, apparentemente molto lontani fra loro, iniziano ad intrecciarsi nei sobborghi della città degli angeli partendo da quello di Amelia, una giovane attrice di film porno in fuga dai sicari che tre giorni prima hanno ucciso il suo fidanzato, regista sperimentale bruciato con la sua casa e le sue pellicole, e Misty Mountains, amica e diva del genere precipitata con la sua auto giù dalla collina.
L’ambiente ri-creato dalla penna di Black è magistralmente adeguato, ma non solo. Le caratteristiche sono quelle di un vero film noir degli anni cinquanta. E’ una Los Angeles marcia, dove lo smog ricopriva tutto come una crosta e Hollywood Boulevard è infettata dal letamaio della pornografia. Nell’immaginario di questo scenario il regista ha inserito due investigatori idioti che inciampano casualmente in situazioni che non riescono a gestire, ritrovandosi a scoperchiare una cospirazione di proporzioni gigantesche. La corruzione e la decadenza degli apparati statali aggiungono il tono catastrofico e del peccato con cui vengono colorate le notti di L.A..
Ryan Gosling e Russell Crowe meritano una recensione più che positiva. I loro personaggi “stonati” spiccano sulla scena ma ne rimangono parte integrante. Se qualcuno riluttava contro la loro serietà attoriale è stato subito smentito malamente. E se a Russell Crowe è toccato lo sbirro tirapugni che cede all’alcool ma che riesce a tenere testa a tutti i cattivi; a Ryan Gosling è invece toccato il personaggio più leggero ma meno sobrio, quello più buffo e impacciato, che casca più volte dai palazzi, che infrange finestre e che ha una figlia con nessuna intenzione di aspettarlo a casa. I due attori nella presentazione a Cannes hanno gioito simpaticamente e si sono sentiti molto onorati quando i giornalisti li hanno associati ai nostri Bud Spencer e Terence Hill.
Thriller, noir, giallo, commedia, sono amalgamati perfettamente in un film consigliato a tutte le fasce di pubblico, da quelle più giovani a quelle meno giovani. Fin dalla prima scena la risata rimane impressa sul viso dello spettatore come uno stencil sul muro, ma non mancano a supporto le pallottole, i misteri e le donne affascinanti. L’intera forza del film si basa sull’unicità e sulle gag di due idioti che si prendono molto sul serio.
Alla fine della proiezione di The Nice Guys, vi alzerete e scostando la tenda d’uscita in maniera più che maldestra, sentirete di aver condiviso un’esperienza unica con questi personaggi. E, una volta finito il viaggio di ritorno verso casa, vi dispiacerà non averceli con voi.
Di Luigi Colosimo