É cominciata lunedì 1 agosto la rassegna cinematografica “Cinema in Cortile” al Monk Club di Roma. Contando sulla collaborazione del Biografilm (festival internazionale di biografie e racconti di vita) e di Wanted (distributore di pellicole di nicchia), il programma prevede documentari su Nick Cave (l’acclamato 20,000 Days on Earth, venerdì 5 agosto), Jimi Hendrix (23 agosto), Steve Jobs (7 agosto), Bobby Fisher (8 agosto), Vivian Maier (Finding Vivian Maier, 4 settembre), Banksy (21 agosto), il consigliatissimo Man on Wire (che ricostruisce la camminata in equilibrio su un cavo del funambolo Philippe Petit tra le torri gemelle, 5 settembre), il pluripremiato The Wolfpack (la storia pazzesca dei sette fratelli newyorkesi mai usciti di casa che conoscono il mondo solo grazie ai film, 29 agosto), “S for Stanley” (30 agosto), di cui abbiamo già parlato, e “Chuck Norris vs Communism” (31 agosto). Si tratta di pellicole uscite in sala negli ultimi anni o mai distribuite: se ve le siete perse o volete riguardarle al fresco di un’arena estiva, basta arrivare puntuali (le luci si spengono spaccando il minuto, alle 22:00 ad agosto e alle 21:00 a settembre) e sborsare un solo euro a proiezione. Poi, se fumate, vi danno anche il portacenere.
Citizenfour è uscito al cinema ad aprile dell’anno scorso, dopo aver meritato l’Oscar come miglior documentario. Diciamolo subito: si tratta di una bomba atomica. Avete presente la maggior parte dei documentari, che ricostruiscono ex-post gli eventi di cui trattano, grazie a interviste e/o materiale di repertorio? Ecco, pensate alla vicenda di Edward Snowden, che nel 2013, a soli 29 anni, rivelò al mondo i metodi utilizzati dalla National Security Agency (NSA) per intercettare e registrare, senza che i cittadini americani e del resto del mondo sapessero nulla, milioni di convesazioni private e dati di ogni tipo, dai pagamenti elettronici all’uso dei social media. Quello che sapevamo è che l’ex funzionario dell’Nsa si avvalse della collaborazione di due giornalisti del Guardian per divulgare i segreti di stato che fecero indignare l’opinione pubblica. Quello che non sapevamo, è che la primissima mossa di Snowden fu di contattare Laura Poitras, documentarista americana autrice del film, che volò a Hong Kong insieme ai due cronisti per conoscere personalmente il ragazzo, filmare l’intervista e la consegna dei dossier. Citizenfour racconta lo scambio di mail criptate tra la regista e il protagonista, l’arrivo in Cina, la settimana insieme ai due giornalisti, l’immediata divulgazione ai media, lo scandalo che ne deriva e la reazione del governo americano non in differita, ma durante quegli avvenimenti, perchè la Poitras filmò tutto e registrò ogni particolare di quella settimana. Ci troviamo di fronte, dunque, a un vero e proprio documento storico, un dietro le quinte prezioso che svela i retroscena di una presa di coscienza tanto coraggiosa quanto pericolosa.
Difficile, poi, richiamare alla memoria un documentario che, come questo, susciti la stessa tensione emotiva di un thriller. Non mancano i colpi di scena, sia durante la settimana a Hong Kong, dove Snowden si era rintanato per precauzione dandosi malato, sia nei giorni immediatamente successivi allo scandalo, quando l’ex tecnico dell’Nsa scompare letteralmente senza lasciare traccia, braccato dai sui vecchi datori di lavoro. Un film che pone questioni di rilevanza giuridico-politica sulle due facce della ragion di stato, sul grande fratello orwelliano ormai definitamente immanente e sulla paranoia che diventa, ormai, realtà conclamata. La telecamera di Laura Poitras è attenta a riprendere i volti dei protagonisti, soffermandosi sulle reazioni a caldo di ognuno a una vicenda che ha segnato la storia degli Stati Uniti e dell’Europa. Non essendo ancora disponibile la versione italiana del dvd, non vi resta che affidarvi allo streaming.
di Paolo Di Marcelli