Arrivata in Italia con le premesse della grande pellicola d'impatto, "The Birth of a Nation" è una delle bombe della Festa del Cinema di Roma 2016. Scritto, prodotto, diretto e interpretato da Nate Parker, il film ricalca la storia vera, dall'infanzia alla morte, dello schiavo americano Nat Turner.
Siamo nei primi dell'Ottocento. Nat Turner è ragazzo schiavo, che vive e lavora con la sua famiglia presso una tenuta della contea di Southampton. E' un giovane intelligente e sveglio, tanto che impara in fretta a leggere. Gli viene concesso di studiare - cosa non usuale per gli schiavi di quel periodo - e di seguire le parole della Bibbia.
La bravura personale e la conoscenza del testo sacro lo portano a diventare un predicatore, soprattutto tra gli schiavi della sua comunità. Dalle semplici predicazioni, però, Nat capisce che può fare molto di più con la sua parola, tanto da progettare i primi mviomenti di rivolta. Così dal parlato si passa all'azione: in poco tempo la lotta di ribellione diventa realtà. E non sarà senza spargimenti di sangue.
The Birth of Nation: le premesse sono ottime.
Il film è stato presentato in anteprima a inizio 2016, in occasione del Sundance Film Festival. Ed è stato un successone. Dopo la manifestazione, "The Birth of a Nation" è stato ingaggiato per la distribuzione dalla Fox, per un affare di quasi 18 milioni di dollari: l'accordo più ricco di sempre per quanto riguarda il Sundance. Proprio al festival, il film ha vinto Premio del Pubblico e Gran Premio della Giuria.
Arriva ora alla Festa del Cinema di Roma, dopo aver strappato applausi anche al Toronto International Film Festival dello scorso settembre. E pensare che questo lavoro è il primo lungometraggio per Nate Parker, che ha finanziato personalmente, con 100 mila dollari, parte del budget iniziale. Curiosità: alla realizzazione del film hanno contribuito, con il loro apporto economico e d'immagine, anche 2 giocatori NBA come Michael Finley e Tony Parker. "The Birth of a Nation" uscirà in Italia il prossimo 19 gennaio 2017.
Bello ma con riserva.
Il film è di per sè girato molto bene. La trama è lineare e la storia, che prende spunto da fatti reali di un passato terribile, ammalia lo spettatore per quella che è, senza il contributo di scelte originali, epiche o fuori luogo del regista. Il pubblico si emoziona con Nat.
"The Birth of a Nation" è sicuramente una pellicola d'impatto, per certi versi anche cruda, con scene che non saranno facili da digerire per uno spettatore sensibile. Proprio quest'aspetto è quello che lascia un po' spiazzati, poichè nella prima parte il film parte (male!) con tutte altre premesse, risultando quasi elementare e stereotipato. Tolto questo elemento, lo svolgimento rimane piatto - di sicuro volutamente - sulla storia del protagonista, senza esploare a fondo gli altri personaggi. Da un lato tutto ciò è sicuramente positivo, poichè la pellicola non risulta pesante o ridondante.
Le pecche, se così le vogliamo chiamare, non "rovinano" comunque l'insieme. "The Birth of a Nation" è un film da vedere. L'ennesima pellicola sugli schiavi? No, è la storia di Nat Turner.
di Emanuele Di Baldo