Esce il 17 novembre in sala il primo capitolo di una nuova saga sui maghi. Una partenza in sordina dalle grandi potenzialità.
Il nuovo film di David Yates, già regista degli ultimi quattro Harry Potter, presenta due aspetti interessanti e originali: si inserisce nell’universo del famosissimo mago senza essere un tipico spin-off ed è scritto interamente dalla Rowling senza ispirarsi ad alcun romanzo, essendo una storia completamente originale. L’autrice aveva scritto, a scopi benefici e di fandom, una guida omonima in cui descriveva le strane creature che popolano i suoi libri, firmandosi come Newt Scamander, il magizoologo protagonista.
1926. Giunto a New York direttamente da Hogwarts, al termine di un viaggio necessario per completare il manuale sopracitato, Scamander perde dalla sua valigia magica alcuni animali recuperati in giro per il mondo, infrangendo così le leggi del MACUSA (Magico Congresso degli Stati Uniti d’America) che impone la segretezza della magia nei confronti dei No-Mag, i “non maghi” (che a Hogwarts chiamano Babbani). La faccenda si complica quando la ricerca delle creature, insieme al No-Mag Jacob, all’agente del MACUSA Tina e a sua sorella Queenie, si incrocerà coi misteriosi disordini che stanno sconvolgendo la città.
Animali Fantastici e Dove Trovarli ci riporta al cinema primivo di derivazione circense. Il minutaggio corposo (132 minuti) scorre impetuoso tra una scena mirabolante e l’altra, ogni volta più ipertrofica e spettacolare, con l’intento di ammaliare lo spettatore e mostrare le ultime tecnologie in materia di effetti speciali. Nel mezzo, troviamo una storia fatta di contrasti, tra una minoranza relegata alla clandestinità e una società comune minacciosa, tra un sentimento europeo propenso all’integrazione e l’istituzione statunitense che tende invece a ragionare per categorie e manicheismi. Interessante anche il ruolo dei Secondi Salemiani – il personaggio di Samantha Morton e i suoi bimbi adottati fanno da cupo contraltare agli slanci vitali dei quattro protagonisti – nel personificare una caccia alle streghe che, come di consueto, si poggia sulla paura e sulla povertà.
Tuttavia, al film manca quella fondamentale e stimolante componente tipica del racconto di formazione che era alla base della saga di riferimento. Il vero protagonista, un ottimo Eddie Redmayne, in fin dei conti non è che un mago amante e studioso della magica fauna dell’universo potteriano. Un po’ poco, a nostro avviso, per far innamorare di nuovo i fan della Rowling. Le relazioni interpersonali e la linea narrativa che riempie gli spazi lasciati dalle fantastiche scene d’azione, poi, non hanno il mordente necessario per il processo di immedesimazione tipico del buon cinema per ragazzi. C’è da dire, tuttavia, che difficilmente i primi capitoli di una serie centrano il bersaglio dell’originalità e della quadratura del cerchio. Molte risposte, e il tempo per far evolvere davvero i personaggi di Animali Fantastici e Dove Trovarli, troveranno probabilmente luogo nei capitoli successivi, rivelando le enormi potenzialità di un’avventura appena cominciata.
di Paolo Di Marcelli