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L'AMORE RUBATO AL CINEMA IL 29 E 30 NOVEMBRE

Lunedì, 28 Novembre 2016 14:46

La giornata mondiale contro la violenza sulla donne è stata celebrata il 25 novembre scorso. In concomitanza o quasi, esce il 29 novembre nelle sale e vi resterà solo per il giorno successivo, L'amore rubato di Irish Braschi.

 

Liberamente ispirato al romanzo di Dacia Maraini di cui porta il titolo, il lavoro di Braschi è appassionato, forte e genuino. Un film corale di 60' in cui 5 storie si susseguono ed intrecciano asciutte e spietate. Erano 8 nel romanzo e qui gioco forza il regista livornese ha estrapolato quelle più incisive e funzionali alla Giornata contro la violenza delle donne.

L'amore rubato è un film perfetto per essere adottato nelle scuole, didattico nella sua accezione migliore. Prevenzione e comprensione sono le parole d'ordine che hanno riecheggiato durante la conferenza stampa alla Casa del Cinema di Roma in cui il cast al completo era presente, Maraini compresa.

Conferenza stampa vivace, interessante e sentita. Poche altre volte c'è capitato di percepire negli attori una così completa partecipazione. Ci sono Elena Sofia Ricci insieme al "suo carnefice" nella finzione Massimo Poggio , Gabriella Pession con Francesco Montanari, Stefania Rocca ed Alessandro Preziosi, Chiara Mastalli (una bella conferma) ed Antonello Fassari ( mai così cattivo e viscido prima d'ora nella sua impeccabile interpretazione), infine Alessandra Mirra nei panni di una giovane liceale.

Ho indicato volutamente gli attori a coppie perchè è così che sono strutturate le storie. Credibili, ben caratterizzate e che hanno il merito di toccare ceti sociali diversi così come le violenze (da quelle fisiche a quelle psicologiche). Donne di età variegate ma accumunate da destini comuni.

C'è una sequenza in particolare che mi ha colpito durante la visione. Quasi verso il termine si vedono donne al lavoro in strada, altre a passeggio, altre ancora alle prese con i figli. Troppo spesso non siamo attenti ai loro sguardi, se solo lo fossimo un pò di più riusciremmo forse a comprenderle meglio e intervenire prima che accadano certe cose.

Attenta è la ricostruzione della violenza vista dall’interno per cercare di comprendere come nasca. Molto del film è riassunto nelle parole della Maraini:"Non credo che tutti gli uomini siano carnefici e tutte le donne vittime, ma credo in un fatto storico, che partendo dall’ antichità alcuni uomini identifichino la loro virilità con il possesso e quando questo viene messo in discussione è allora che succede il finimondo”.

Buona visione.

di Alessandro Giglio