Nome: Julia Elizabeth Wells, meglio nota come Julie Andrews
Nascita e origini: nasce da una famiglia di artisti a Walton-on-Thames l'1 ottobre 1935. Da subito rivela le sue doti di bambina prodigio durante i concerti dei suoi genitori musicisti.
Prima della fama: nel 1947 è appena dodicenne e diventa solista all'Hippodrome di Londra. La giovanissima Julia ha una straordinaria voce lirica dall'estensione di quattro ottave. Il successo è già nelle sue mani, tanto che l'anno seguente canta con Danny Kaye nella Royal Variety Performance, in presenza della Regina Madre d'Inghilterra e della principessa Elisabetta. Julia inizia così la sua gavetta professionale per poter raffinare le sue doti canore.
Il successo: Nel 1954 all'età di 18 anni, Julie Andrews approda a Broadway, dove dei produttori statunitensi la scelgono per interpretare la protagonista nella versione americana del musical inglese The Boy Friend di Sandy Wilson. Ebbe un grande successo tanto da farla diventare stella emergente del teatro americano. Nel 1955 ottiene il ruolo principale in uno dei musical più celebri della storia: My Fair Lady, con Rex Harrison, per il quale vince la sua prima nomination al Tony Award.
L'apice del successo negli anni '60: viene conosciuta dal pubblico internazionale grazie alla sua interpretazione in Mary Poppins, della Walt Disney. Per il ruolo ottenne diversi riconoscimenti, fra cui l'Oscar come miglior attrice protagonista: il film la lancia nel mondo delle dive internazionali. Nel 1965 interpreta il ruolo che segnerà la sua consacrazione al cinema: Maria, protagonista di Tutti insieme appassionatamente, il musical prodotto dalla 20th Century Fox diretto da Robert Wise. Nel 1964 interpreta un personaggio in Tempo di guerra, tempo d'amore, una commedia antimilitarista sceneggiata da Paddy Chayesky, che la vede impegnata in appassionate scene d'amore con James Garner. In Hawaii (1966) di George Roy Hill, dimostra notevoli doti di attrice drammatica nei panni della moglie vittima di un Max Von Sydow: missionario di fine Ottocento. Nel 1966 è all'apice del suo successo, ricercata dai grandi cineasti dell'epoca, tra cui Hitchcock che la scritturò insieme a Paul Newman per il thriller Il sipario strappato. Andrews torna nei ruoli musicali con Millie l'anno seguente, film tra i migliori incassi dell'anno.
Punti forti: Una donna elegante e sofisticata, con una dose frizzante di ironia e mimica facciale tipica dell'humor inglese. Apprezzata dal pubblico di ogni età e in ogni epoca storica, ha saputo farsi amare nei più diversi ruoli e dalla sua stessa personalità. Un'attrice camaleontica e una cantante leggiadra e inimitabile.
Premi: Ha ottenuto nella sua splendente carriera un Oscar (1965), 5 Golden Globe, 2 Emmy, 3 Grammy, 2 BAFTA, 1 People's Choice Award, 1 Screen Actors Guild, 1 David di Donatello, 3 nomination al Tony (di cui una rifiutata). La Andrews ha una sua stella sull'Hollywood Walk of Fame.
Fine carriera: Dal 1968 Julie lavora esclusivamente con il marito regista Blake Edwards, realizzando insieme film e musical. Nel 1981 esce la commedia dissacratoria S.O.B. con William Holden, un film ispirato agli avvenimenti che causarono il tonfo al botteghino di Operazione Crêpes Suzette. Nel film Julie Andrews interpreta un'attrice di musical per famiglie che viene costretta dal marito/produttore a denudarsi in un film pornografico. Risaltando l'ipocrisia hollywoodiana con un humor graffiante, il film suscita scalpore sopratutto per la scena in topless dell'attrice. Il loro film seguente è considerato il capolavoro del regista: Victor Victoria, in cui Julie Andrews interpreta una donna che finge di essere un uomo omosessuale che si esibisce come drag queen nella Parigi degli anni '30. Il ruolo le vale numerosi riconoscimenti fra cui la sua terza nomination all'Oscar, un Golden Globe e un David di Donatello come miglior attrice straniera. Il successo viene però interrotto, nel 1997, quando l'attrice viene ricoverata in ospedale per un'operazione alla gola. Un errore durante l'intervento le lascia sulle corde vocali delle cicatrici permanenti che, con grande disperazione, la privano della sua straordinaria voce. Una causa contro il chirurgo Scott Kessler si conclude con un risarcimento all'attrice di 20 milioni di dollari.
Particolarità: l'attrice è una delle personalità maggiormente ritratte dall'artista americano Al Hirschfeld, che la disegnò in 52 opere. E' stata ritratta in numerose opere pop contemporanee, tra cui in quelle prodotte dall'artista James Cauty che mise la figura dell'attrice al centro di scene apocalittiche, in una serie di poster che hanno fatto scalpore. Anche la fotografa Annie Leibovitz l'ha ritratta, nella veste di regina delle fate per una campagna pubblicitaria della Disney. Anche il celebre Andy Warhol nel 1956 utilizzò la sua figura iconica in un'opera intitolata "Julie Andrews Shoe" (ritraente una scarpa dell'attrice). La sua personalità ha valenza ambigua: dal personaggio solare e grazioso per famiglie all'icona delle comunità gay anglosassoni. Oltretutto ha ottenuto un'onorificienza di dama di commenda dell'Ordine dell'Impero Britannico e del Kennedy Center Honor.
Citazioni: "Sono uno strano miscuglio: da un lato sono un'icona gay e, dall'altro, ricevo l'approvazione di nonne e genitori grati ch'io faccia da baby sitter ai loro piccoli. Non ho mai capito cosa renda qualcuno un'icona gay perché ce ne sono di tipi talmente diversi (...) ad ogni modo è una cosa che mi lusinga molto."
Nome: Shirley MacLean Beaty, conosciuta come Shirley MacLaine
Nascita e origini: nata a Richmond il 24 aprile 1934, da madre attrice e padre professore di psicologia e filosofia.
Prima della fama: spinta dalla madre nel mondo dello spettacolo, a 2 anni prende lezioni di danza e a 4 recita in una pubblicità. A 16 anni la giovane talentuosa artista va a New York per intraprendere la carriera di ballerina professionista. Esordisce a Broadway nel 1950 come ballerina di prima fila. Debutta all'età di 20 anni quando sostituisce Carol Haney nel musical "Pajama Game". La performance le fa guadagnare un contratto cinematografico con il produttore Hal Wallis.
Il successo: Nel 1955 interpreta uno dei ruoli principali nel film La congiura degli innocenti di Alfred Hitchcock. Lo stesso anno recita insieme a Jerry Lewis e Dean Martin in Artisti e modelle. Riceve un premio BAFTA al Festival di Berlino nel 1959 con Tutte le ragazze lo sanno. Ottiene altre nomination agli Oscar e ai Golden Globe in Can Can e L'appartamento di Billy Wilder. Ma in Irma la Dolce (1963) raggiunge il grande successo, al fianco di Jack Lemmon. Lavora anche con Vittorio De Sica nel film a episodi Sette volte Donna (1967). Ha interpretato ruoli anche con Audrey Hepburn in Quelle due (1962) e Clint Eastwood in Gli avvoltoi hanno fame (1970). Conquista finalmente l'Oscar all'età di 50 anni grazie al film Voglia di Tenerezza (1984) di James Brooks accanto a Jack Nicholson e Debra Winger. Tra gli altri titoli ricordiamo: Oltre il giardino (1979), Madame Sousatzka (1988), Fiori d'acciaio (1989), La vedova americana (1992) insieme a Marcello Mastroianni, Conflitti del cuore (1996) il sequel del suo film esordio. E' stata candidata al Golden Globe per il film In Her Shoes (2006).
Punti forti: si è sempre saputa reinventare nel corso della sua carriera, anche come scrittrice. Nella recitazione ha sempre saputo alternare ruoli comici e drammatici con grande disinvoltura, tanto da renderla una vera e propria Diva degli anni '60.
Premi: un premio Oscar, 6 Golden Globe, 2 BAFTA, un Emmy, 2 Coppa Volpi, 2 Orso d'Argento
Fine carriera: Si è dedicata allo spiritualismo e allo studio delle teorie sulla reincarnazione negli anni '80, allontanandosi dal mondo dello spettacolo. Tra gli ultimi impegni la troviamo in "Vita da strega" (2005) e "In her shoes - Se fossi lei" (2005). Nel 2008 veste i panni di Coco Chanel in un'omonima fiction per la tv che racconta la storia della grande stilista francese. Si ritira così dalle scene per dedicarsi alla filosofia e la spiritualità, seguendo le orme del padre.
Particolarità: è sorella del celebre attore Warren Beatty. Si è dedicata a movimenti femministi e alla scrittura, finché ha pubblicato il suo primo romanzo autobiografico "Don't fall off the mountain" nel 1970.
Citazioni: “Ballare significa confrontarsi con se stessi. È l'arte dell'onestà. Si è completamente allo scoperto quando si balla. La propria salute fisica è allo scoperto, la propria autostima è allo scoperto. La propria salute psichica è allo scoperto, è impossibile ballare senza essere se stessi. Quando si balla si dice la verità. Se si mente, ci si fa male.”
di Sofia Stella