Smetto quando voglio fu la sorpresa del 2014 con l'esordio in un lungometraggio per Sidney Sibilia, circondato da un cast importante quanto variegato. 12 nomination ai David di Donatello e Nastro D'Argento ai produttori, un Globo d'Oro al film come Miglior Commedia ed un Ciak d'Oro al regista come Rivelazione dell'anno. Promosso dal pubblico e dalla critica quindi, non succede spesso. Come pure che chi vi scrive si diverta tanto per una commedia italiana.
Lecito attendersi molto dal sequel di cui vi parliamo oggi: Smetto quando voglio - Masterclass. Grande attesa ma anche un po' di scetticismo? Nello Stivale, ma non solo, spesso le "saghe" più che con l'intento di raccontare qualcosa di nuovo si fanno per tirar su cifre importanti al botteghino sfruttando l'onda lunga del successo d'esordio.
Ebbene, anche questa seconda parte fila liscia e quasi senza intoppi. Non ha il fiato corto ed anzi, i mezzi tecnici notevolmente ampliati consentono di battere un filone pressochè sconosciuto dalle nostre parti. Gli amori cinematografici di Sibilia si fanno più evidenti in questo episodio. Con le debite proporzioni un po' Ritorno al Futuro e un po' Indiana Jones come concetto e come omaggio alle trilogie. L'eredità della commedia all'italiana fa il resto. Messa così sembrerebbe un capolavoro. Andiamoci piano, ma il film è gradevole davvero, le risate non mancano e la storia dietro non latita.
Al cast che fece la fortuna del film si aggiungono altri tasselli importanti, mirati e stuzzicanti.
I ricercatori universitari che per sbarcare il lunario e che sfruttando le proprie competenze avevano creato una droga legale ( le smart drugs) sono finiti chi in galera, chi in centri di riabilitazione (non diciamo altro in caso qualcuno di chi legge non avesse visto il film e volesse rimediare) o alle prese con lavori non consoni rispetto al curriculum universitario. La banda viene rimessa in sesto grazie all'ispettore Paola Coletti ( la new entry Greta Scarano). Una "genius squad" al suo servizio per scovare le smart drugs che infestano la Capitale. Tutto in segreto e senza l'avallo dei superiori dell'ispettore ma con la promessa di una fedina penale ristabilita immacolata a missione compiuta. Servono però altre competenze per centrare l'obiettivo. Perciò al neurobiologo (Edoardo Leo), al chimico ( il fantastico Stefano Fresi) ai due latinisti ( Lorenzo Lavia e Valerio Aprea), all'archeologo( Paolo Calabresi), all'esperto di Macroeconomia Dinamica ( Libero De Rienzo)e all'antropologo (Pietro Sermonti ) si aggiungono due cervelli in fuga.
Giulio, interpretato da Marco Bonini, stabilitosi a Bangkok, è un anatomista teorico di fama mondiale anche se privo di specializzazioni cliniche. Lucio, laureato in Ingegneria Meccatronica, ha le fattezze di Giampaolo Morelli, piccolo signore della guerra a basso costo e con l'abilità del venditore da mercatino suk. C'è poi Vittorio ( Rosario Lisma), avvocato specializzato in Diritto Canonico.
Smetto quando voglio - Masterclass è stato girato insieme al suo seguito, quello che chiuderà la triologia: Smetto quando voglio - Ad honorem. Nell'epilogo verrà gioco forza dato più spazio ad un personaggio che entra nel finale di questo e non in punta di piedi: Luigi Lo Cascio. Èquest'ultimo a rompere le uova nel paniere alla banda...
Ironia, azione, persino critica sociale con leggerezza e senza saccenza. Attori al meglio delle loro potenzialità, una sceneggiatura all'altezza e caratteristi azzeccati fanno di Smetto quando voglio - Masterclass un film che non si può non consigliare. Poi, come sempre, fate voi...
Di Alessandro Giglio.