Il regista e Monica Bellucci, protagonisti del film, erano presenti a Roma per la presentazione alla stampa: noi c'eravamo.
11 Maggio significativo per l'attrice umbra che oltre ad uscire nei cinema, sbarca nelle librerie con "Incontri clandestini" di Guillaume Sbalchiero edito da Rizzoli.
Tre anni di gestazione per il volume che racconta di otto incontri in poco più di 1000 giorni e tre anni necessari al regista di Sarajevo per portare a termine le riprese di "On the milky road".
Accoglienza tiepida a Venezia per il film. Contrastanti i giudizi anche qui per chi lo ha scoperto solo ora. "On the milky Road" è una favola dolceamara. Una storia d'amore che per una volta coinvolge due adulti un pò più in la negli anni, possiamo dirlo col benestare della protagonista occhio! Una fiaba ambientata durante la Guerra dei Balcani e per l'esattezza nella Krajina, la regione della Croazia popolata da serbi e teatro di un conflitto che fra il 1991 e il 1995 è costato la vita a oltre 20mila persone. Emir è Kosta, un uomo che a cavalcioni sul suo mulo, coperto dal suo buffo ombrellino, ogni giorno fa lo stesso tragitto per assicurare il latte ai soldati.
Al paese c'è Milena, giovane vulcanica e follemente innamorata di lui interpretata da una fantastica Sloboda Micalovic. E' lei che accoglie "La Sposa", interpretata da Monica Bellucci, in attesa che arrivi suo fratello Zaga per impalmarla. Lei ha già pianificato il suo di matrimonio che sarà nello stesso giorno ma con Kosta. In amore però si sa, le cose non vanno mai come dovrebbero. Tra Kosta e "La sposa" scatterà infatti la scintilla...
Una favola, sì. Ma ispirata a 3 storie vere arrivate all'orecchio del regista serbo. Una dalla guerra in Afghanistan in cui un uomo che trasportava latte fu salvato da un serpente. Un'altra dalla guerra in Croazia in cui un generale inglese si innamorò a tal punto di una donna ucraina da uccidere la moglie per poter stare con lei. La terza di un uomo che per fuggire ai soldati per attraversare un campo minato usò un gregge di pecore.
Tre storie vere che testimoniano in fondo di come la realtà superi spesso la finzione.
Una prova fisicamente faticosa per la Bellucci per le condizioni climatiche e le situazioni in cui la storia architettata da Kusturica la portano. Una prova che le è valsa appena due giorni fa il "Nastro d'Argento europeo 2017". Lo ritirerà a Taormina sabato 1° Luglio prossimo, nel corso della serata al Teatro Antico che siglerà il gran finale dell'edizione n. 71 dei Nastri d'Argento per una interpretazione lontana dal glamour e dall’immagine con la quale ha conquistato il pubblico.
"Emir Kusturica mi ha dato la possibilità di dar vita ad uno dei miei ruoli maturi più bello. E lo ringrazio per aver scritto un personaggio femminile così intenso e per aver saputo rendere bella una donna che non ha più la giovinezza biologica. Kusturica con il suo film ha dimostrato che la bellezza e l'amore sono solo un fatto di energia, e non di età", dice l'attrice.
Tre i temi principali del film: l'amore - la fuga - il tempo e la fusione dell'uomo con la natura ed il mondo animale. Bel ritmo soprattutto nella prima parte del film che perde lo sprint a lungo andare. Emir ci regala scene magnifiche e momenti da ricordare, però alla lunga la mano sul tema Uomo/Natura sembra essere un pò calcata. Sebbene il film nel complesso non dispiaccia, è impossibile non fare paragoni con i precedenti del regista ed il confronto finisce per essere un pò impietoso. C'è meno dialogo con altre arti in questo film rispetto al passato, l'ha ammesso persino Kusturica: "Volevo concentrarmi sulla purezza del linguaggio cinematografico". Il punto è che il risultato non ne guadagna.
Un plauso infine va concesso alla scelta delle musiche, opera di Stribor Kusturica ( il figlio).
Il film, per volontà di Europictures, esce in sole 30 copie. Non hanno voluto uscire nelle multisala e nei cinema di periferia. Una scelta poco condivisibile e che ha destato qualche dubbio non solo a chi vi scrive.