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My Generation, un viaggio nella Londra anni '60 con Sir Michael Caine

Martedì, 16 Gennaio 2018 21:03

MY GENERATION di David Batty arriverà nelle sale italiane dal 22 al 29 gennaio con le I Wonder Stories, ed i suoi appuntamenti mensili.

MY GENERATION è la storia di una fetta importante dell'Inghilterra degli anni '60 ma non solo. E' il racconto di come si sia passati incredibilmente in pochissimo tempo da una società in cui c'era una ferrea distinzione tra classi sociali alla visione che abbiamo ora della Capitale britannica.

Presentato Fuori Concorso alla 74° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è un suggestivo racconto personale attraverso gli anni '60 londinesi narrato da una icona del cinema come Michael Caine.

Per chi non ne conosce a fondo la storia, potrebbe sembrare quasi stridente il fatto che a condurci per mano sia Sir Michael Caine, eppure il suo percorso umano e artistico sono quanto di più sintomatico per i fatti di cui il film ci parla. L'attore, nato Maurice Joseph Micklewhite Jr, era un cockney (  termine inglese che si riferisce sia  alla classe proletaria di Londra che al dialetto parlato da quelle persone) che si affacciava poco più che trentenne al grande cinema.

Nella Londra degli anni Sessanta con l’esplosione della cultura pop assistiamo al crollo delle barriere culturali grazie alla comparsa di una generazione completamente nuova. Sono anticonvenzionali, ribelli, pieni di energia, non fanno parte di una élite aristocratica ingessata: sono i giovani della working class.

MC Dalston 049 Michael Caine Raymi Hero Productions 2017 photo by Jeff Spicer

L’attore premio Oscar ci porta nella ormai mitica Swinging London per rivivere gli artisti che fecero grande quella stagione, dai Beatles a Twiggy, dal fotografo David Bailey a Marianne Faithfull, dai Rolling Stones alla stilista Mary Quant, creatrice della minigonna

My Generation è la storia di una città ("Tutti quelli che volevano diventare qualcuno andavano a Londra") e di una generazione di giovani che hanno saputo plasmare il proprio destino. Un cambio di passo deciso in un labirinto di tradizioni come era stata fino ad allora la società inglese.

"Tutti erano cresciuti per essere servi", dice testualmente Sir Caine. Interessante l'aneddoto raccontato dall'attore riguardo la sua prima parte importante ottenuta nel film Zulu nel 1964. E' sua piena convinzione che fu solo grazie al fatto che si trattava di un regista americano e non britannico se venne scelto per la parte di ufficiale. Anche se in buona fede, un attore della sua estrazione non sarebbe mai stato preso per quel ruolo da un regista inglese.

C'è un lavoro enorme di montaggio e un setaccio certosino degli archivisti dietro la buona riuscita di MY GENERATION. Felice la scelta di non optare per un "presentatore", ma di valorizzare al meglio il ricchissimo archivio filmato di Caine negli anni '60, cui si inseriscono alla perfezione tracce audio di interviste ai protagonisti di quella stagione culturale. Non pedante ma con un ritmo brioso, il docufilm riesce a parlare di musica, moda, stravolgimenti politici e sociali, arte, fotografia, sessualità e femminismo trovando la quadra perfetta. Ne esce fuori una storia brillante, interessante e incredibilmente accattivante: non perdetelo.

di Alessandro Giglio