Extra

Dal 15 marzo al cinema Tomb Raider: Alicia Vikander è Lara Croft. La recensione

Giovedì, 15 Marzo 2018 10:14

Dal 15 Marzo al cinema arriva Tomb Raider: Alicia Vikander è Lara Croft

C'era una volta Tomb Raider, videogioco che vide la luce nell'ormai lontano 1996. Un successo icredibile che ha fece venir voglia al mondo del cinema di farlo accomodare nelle sue stanze.

Nel 2001 Simon West dirige Angelina Jolie nei panni della protagonista Lara Croft in Lara Croft: Tomb Raider. Il discreto successo del film portò al suo sequel due anni più tardi con Tomb Raider: La culla della vita, purtroppo un flop al botteghino, almeno contando gli investimenti e le aspettative.

A 15 anni di distanza Lara Croft torna, ma ad indossare la sua mitica canottiera stavolta c'è il premio Oscar Alicia Vikander. Non un sequel cui l'attrice svedese non avrebbe mai partecipato, ma un reboot che ci racconta le origini di Lara. La troviamo immersa nella metropoli Londinese durante un combattimento in palestra in cui le da, ma ne prende ancor di più. Forte e moderna ma non invincibile tutto sommato. Le prende ma si rialza sempre, il carattere di Lara è già ben messo in evidenza sin dalle prime immagini. Ereditiera in pectore di un impero economico non indifferente, Lara non ha ancora idea di cosa fare della sua vita alla soglia dei 21 anni e sbarca il lunario consegnando cibo a domicilio. Non riesce ad accettare la morte del padre e soprattutto a firmare il documento di morte presunta di Lord Richard Croft ( interpretato da Domic West), partito per un viaggio quando Lara era poco più di una bambina e mai tornato. Ad amministrare i beni di famiglia ci pensa Ana Miller (Kristin Scott Thomas). Scoprendo quale sarebbe stata la meta dell'ultimo viaggio del padre ed aggrappandosi alla flebile speranza che sia ancora in vita, si getta in un viaggio che dire proibitivo è riduttivo.

tomb

Un'isola deserta, o così dovrebbe essere, in mezzo all'equivalente asiatico del Triangolo delle Bermuda. La tomba della regina Himiko e l'Ordine della Trinità sulle sue tracce. Sono questi i tre elementi con cui dovrà confrontarsi l'irrequieta ed indomita eroina.

Se nella prima parte del film il regista Roar Uthang ci regala una Lara Croft inedita, nella seconda il film vira, come normale che sia, nei sentieri già solcati dalla mini saga e da illustri predecessori cui il film si ispira neppure troppo velatamente, non ultimo Indiana Jones. La sceneggiatura è esile ma tutto sommato funzionale a quelli che sono gli intenti del film: un intrattenimento ben confezionato e non schizofrenico. La Vikander ci mette il suo ed il paragone con Angelina non la mette in imbarazzo ma al contrario la vede vincente. Una interpretazione muscolare ma non solo in un film in cui la storia ed il cuore sono quasi più importanti degli inseguimenti. Un prova che lascia ben sperare per l'inevitabile sequel che il finale del film lascia intuire senza riserve. E Lara dovrebbe proprio continuare ad essere la signora Fassbender come dalle dichiarazioni da lei stessa rilasciate: " Dipende dai fan. Se vogliono vedere una nuova avventura, se hanno voglia di questo, allora sarei onorata di ritornare. Non ho mai avuto la possibilità di ricoprire di nuovo lo stesso ruolo quindi se dovesse accadere sarebbe veramente bello".    

Armatevi di Coca e Popcorn, accomodatevi in poltrona e sicuramente non rimarrete delusi.

di Alessandro Giglio