Più ombre che luci però per questo nuovo cinecomic targato Dc: la recensione.
La trama
Un grande mago (Djimon Hounsou) è alla ricerca di un degno successore cui affidare e tramandare i suoi poteri per tenere a bada i Sette Peccati Capitali pronti a gettare nel panico il mondo intero. E’ stanco e sempre più vecchio perché a ricerca non è affatto semplice. Il film ci racconta il fallimento di un ragazzino non ritenuto adatto e poi ancora il successo di un altro: tale Billy Batson ( Asher Angel).
Billy vive a Philadelphia, è orfano e scappa da una famiglia all’altra cui ogni volta viene affidato. Un ragazzo problematico e ancora ostinatamente alla ricerca di sua madre. L’ultima tappa lo porta in una una casa famiglia davvero sui generis che gli regalerà ben 5 tra fratelli e sorelle acquisite.
Senza nemmeno volerlo Billy piomberà nel regno magico del mago e dimostratosi puro e idoneo sarà il prescelto. Si tramuterà in un supereroe al solo pronunciamento della parola Shazam! Una sua versione adulta e tutta muscoli ma con lo spirito intatto di un adolescente.
I suoi sono superpoteri dei quali ignora le possibilità e che comincerà a padroneggiare solo poco alla volta e solo grazie all’aiuto del fratello acquisito Freddy (Jack Dylan Grazer).
Il cattivo di turno è invece il dottor Sivana ( Mark Strong), il bambino di cui vi parlavamo all’inizio, cresciuto tra risentimento e frustrazione e ora alla ricerca della sua vendetta.
Dopo Aquaman cosa ci aspetta
Iniziamo col dire che Aquaman c’era piaciuto, mentre questo Shazam! purtroppo molto meno. La scelta è quella di andare a parare su un filone in cui i supereroi erano meno cupi e decisamente più “giocherelloni”. Con Aquaman la cosa reggeva, qui invece, complice lo slittamento del target su un pubblico decisamente sempre più giovane, un pò meno.
Il film in realtà galleggia, senza prendere mai una direzione decisa. Il cinema da cui proviene il regista Sandberg regala sì bei momenti quasi ad alta tensione, ma che finiscono per mal assemblarsi con una ironia fin troppo bambinesca e un pò invadente.
Persino il passaggio da Billy al Supereroe ( Zachary Levi) ci lascia con dei punti interrogativi. Se è ovvio che un adolescente trasportato in un corpo dotato di superpoteri ci impazzisca, lo è meno vederlo diventare quasi uno scemotto … per essere buoni.
Qualche risata qua e la ci scappa e forse gli addestramenti con le condivisioni su YouTube delle performance di Shazam postate da Freddy sono la cosa migliore sotto quel versante. Va detto che almeno il film finisce in crescendo e lo scontro finale è, non solo ben reso visivamente, ma lascia pure un messaggio alternativo secondo il quale il potere non è nulla se non è condiviso.
Un film che strappa la sufficienza risicata per chi scrive ma che avrà successo sul pubblico più giovane, ne siamo certi. Un peccato, perché resta non risolto e con alcune falle evidenti.
Di Alessandro Giglio