Non è il primo caso in cui in un remake si scelga di invertire il sesso dei protagonisti. Attenti a quelle due è purtroppo una cattiva riproposizione sul grande schermo di "I due seduttori" del 1964 con Marlon Brando e David Niven, già rieditata nel 1988 con al timone Michael Caine e Steve Martin.
LA TRAMA
Anne Hathaway e Rebel Wilson sono rispettivamente Josephine Chesterfield e Penny Rust, due donne distanti un mondo. Sofisticata, affascinate e dal fisico longilineo la prima. Sgraziata, sgradevole, chiassosa e dalle forme più che abbondanti la seconda. In comune hanno un solo ma decisivo aspetto. Si guadagnano da vivere entrambe con la truffa e per entrambe sono gli uomini le prede preferite.
Se la prima li seduce, la seconda cerca di fare leva sulla compassione inventando tragiche vicende familiari che impietosiscano il malcapitato di turno. Josephine spenna i ricconi che arrivano a Beaumont-sur-Mer con l'aiuto del fido maggiordomo e di una poliziotta più che compiacente. Gli affari vanno a gonfie vele e l'arrivo della chiassosa rivale in affari nella stessa cittadina non è vista di buon occhio da Josephine che tenta di tagliarla fuori ma senza successo. Questo il motivo per cui malgrado le premesse le due diverranno sodali e con Josephine anche nei panni di "maestra".
NON CI SIAMO
Scricchiola un pò tutto in "Attenti a quelle due". Dalla sceneggiatura, fino alle due interpreti. Se forse tra le due la spunta la Hathaway con più mestiere, è la seconda che si affida ad una recitazione tutta fisica a stancare e non poco. Conoscevamo Rebel Wilson e sapevamo a cosa saremmo andati incontro nel bene e nel male. La verità purtroppo è che le situazioni sono tutte al limite oltre che altamente improbabili ( saggiamente perciò si è puntato sul filone semi demenziale) e non si ride mai davvero. Al netto di qualche sorriso strappato, di alcuni colpi di scena peraltro abbastanza preventivabili, tutto è trito e ritrito. In molti frangenti non nascondiamo che il film risulti persino noioso, cosa non da poco per il tipo di commedia.
Uno dei pochi punti a favore è il "look del film", con un aspetto che sebbene ci richiami ai nostri giorni, resta volutamente un pò fuori dal tempo.
Ci aspettavamo decisamente di più dal talentuoso Chris Addison, all'esordio alla regia sul grande schermo, ma con alle spalle tante regie in serie tv pluripremiate.
di Alessandro Giglio