Si inizia con una ragazza in fuga in una foresta tropicale. Capiamo poco dopo che è stata rapita e portata su un’isola paradisiaca solo all’apparenza.
Gli altri protagonisti del film invece sono giunti su Fantasy Island comodamente a bordo di un idrovolante come vincitori di un contest. Sono i fortunati ospiti del lussuoso resort in cui Michael Peña ( il padrone di casa Mr. Roarke) è impegnato a far avverare i loro sogni.
Fantasy Island non solo ha solo uno scenario da cartolina da offrire ma la pretesa di poter far avverare ogni fantasia dei propri ospiti. Tornare indietro nel tempo ed azzerare i rimpianti per qualcosa che è andato storto o non si è riusciti fare. Per altri magari solo un tentativo di vendetta.
Quest’ultima fattispecie inquadra il caso di Lucy Hale nei panni di Melanie ( diretta ancora da Jeff Wadlow dopo Obbligo o verità) che è stata bullizzata da bambina per anni da una compagna di classe. Maggy Q ( Elena) vive invece il rimpianto per qualcosa che poteva essere e non c’è stato e quella figlia che avrebbe tanto voluto avere. C’è Austin Stowell (Randall è figlio rimasto orfano di padre deceduto da eroe in guerra durante una missione in Venezuela) col desiderio di vivere una avventura da militare. Infine la coppia di fratelli interpretata da Ryan Hansen e Jimmy O. Yan( rispettivamente Bradley e Barx) : sono i classici ragazzi in cerca di sballo, gnocca, o maschioni aiutanti ( visto che uno dei due fratelli è gay) , party in piscina e con la passione per le armi.
Adattamento in chiave horror della serie di successo Fantasilandia il film è stato girato nelle isole Figi. Un horror senza troppi spargimenti di sangue e forse a ben vedere più thriller/videogame per l’approccio un pò semplicistico della sceneggiatura ed un target focalizzato sugli under 40.
I sogni come preventivato si trasformeranno per tutti in incubi. Interessante lo sviluppo che fa intersecare i sogni dell’uno con quelli degli altri e li riunisce nel tentativo di fuggire dall’isola maledetta.
Purtroppo però più la vicenda si dipana, più tutto si ingarbuglia in modo alle volte un pò contorto. Troppi elementi assemblati insieme in un film che non ha il coraggio di osare quanto dovrebbe e resta così un pò nel limbo. Una visione senza grandi sussulti, senza vera paura né troppo divertimento e con personaggi con cui non si empatizza mai in fondo. Un prodotto onesto e nulla più che è destinato ad una serata senza troppe pretese con un bel pacco di popcorn da sgranocchiare.
Di Alessandro Giglio