Nulla di profondamente nuovo, ben intesi, ma c’è un motivo per cui certi attori che pure hanno qualità, in alcuni film risultano al limite del detestabile e in altri ci fanno passare delle ore spensierate.
Bruno è appena alla terza regia dopo “Nessuno mi può giudicare” del 2011 con Cortellesi, Papaleo e Raoul Bova e “Viva l’Italia” del 2012 con Placido, ancora Bova, Alessandro Gassman e Papaleo tra gli altri. E’ però anche autore della sceneggiatura di uno dei migliori spettacoli teatrali degli ultimi anni “Agostino – Tutti contro Tutti”, che diverrà un film diretto da Ravello e che a suo tempo apprezzai molto. Per la tv scrive “I Cesaroni” e “Quelli che il calcio” e anche li con successo. Per questo c’era attesa per “Confusi e Felici”, il suo nuovo film, in cui è anche interprete, e che lo vede dirigere tra gli altri Bisio, Anna Foglietta, Marco Giallini e Caterina Guzzanti.
I protagonisti
Massimiliano Bruno sembra andare a ripescare, ed è una nota di merito, il Nuti di “Caruso Pascoski” in più di un frangente all’inizio del film in cui ci presenta il protagonista Marcello (psicanalista interpretato da Claudio Bisio in depressione) ed i suoi “terribili” pazienti. Tra di loro c’è un eccellente Marco Giallini, ormai sempre più impeccabile, nella parte di Nazareno, uno spacciatore da quattro soldi (solo marijuna) ma dal cuore tenero che sta per diventare padre. Massimiliano Bruno, nel ruolo che era stato pensato per Lillo Petrolo, interpreta Pasquale, un quarantenne schiacciato dall’ingombrante figura materna. C’è la coppia che sente che il proprio rapporto sta andando a rotoli con l’arrivo dei social network. Un marito che si nasconde dietro la realtà virtuale ed una moglie ossessiva interpretati da Pietro Sermonti e Caterina Guzzanti. Infine Paola Minaccioni , un po’ troppo sopra le righe e calcata nel personaggio probabilmente meno riuscito, che interpreta la ninfomane Vitaliana. Anna Foglietta è Silvia, segretaria di Marcello e con una relazione alle spalle conclusasi tragicamente: brava e sorprendente.
Quando come un fulmine a ciel sereno Marcello apprende che la sua vista sta calando e che entro breve tempo diverrà cieco, piomba in depressione e comunica ai suoi clienti di non poterli più assistere. Inizia qui il nucleo vero del racconto che, tra una stoccata all’approccio junghiano di certi psicologi (l’arrivo dello psicoterapeuta Gioele Dix non è casuale), battute azzeccate ed altre meno, e la critica a certe manie dei nostri tempi, cerca di trovare una via diversa dalle commedie italiane, natalizie e non, che sembrano tutte ricalcare lo stesso registro. Merito della sceneggiatura, della leggerezza e scaltrezza di Bruno, ma pure di alcune interpretazioni. Su tutte, quelle di Giallini (mattatore anche in conferenza stampa) e della Foglietta, ma anche di un Papaleo che va e viene nella storia lasciando il segno con il suo livore antigermanico figlio del tradimento coniugale della moglie. Resta un mistero il perché il suo nome non sia presente nella locandina e neppure nel pressbook destinato alla stampa.
Molto gradevole e azzeccata anche la scelta delle musiche per la colonna sonora di un film che vede il cameo di tre autori tra i più amati della musica italiana, pronti a partire in tournèe insieme a novembre. Parlo di Fabi, Gazzè e Silvestri che si prestano ad accompagnare alla chitarra Bisio in una serenata notturna alla Foglietta: merito dell’amicizia decennale che lega il regista a Daniele Silvestri.
Se vi ho acceso una curiosità, non dovete attendere molto. Il film, prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, una produzione Italian International Film con Rai Cinema, arriverà nei cinema il 30 ottobre prossimo distribuito da 01 Distribution.
Il trailer