Girato con il formato d’immagine 1:1, il quadrato è risultato perfetto per la galleria di ritratti che il talentuoso attore e regista franco canadese mette in scena nel suo nuovo lavoro.
I suoi appena 25 anni lo candidano come uno dei più promettenti cineasti e lasciano sbigottiti e ammirati per tanta bravura. Il film è dominato da tre personaggi: Steve, Die e Kyla.
Il primo è un quindicenne affetto da sindrome da deficit di attenzione di cui si cura esclusivamente la mamma Die da quando il marito è morto e lui è uscito dal riformatorio.
Steve è interpretato dal trascinante e affabulante Antoine-Olivier Pilon. Steve è rozzo, selvatico, violento. Steve è delizioso, amorevole, delicato. Steve è furioso, isterico, volgare. Steve è vivo, Steve è Libero!
E’ incredibile come l’attore canadese classe '97 si immerga in un ruolo così difficile e delicato senza perdersi, riuscendo a toccare una gamma così complessa e varia di emozioni.
Una prova superba la sua che fa il paio con quella di Anne Dorval, già musa di Dolan in “Les Amours imaginaires” e “J’ai tuè ma mère”, film d’esordio del regista datato 2009 ed il più spiccatamente autobiografico.
Mommy è lei, una donna tremendamente forte, “un soldato inarrestabile” per usare le parole del regista.
Kyla (Suzanne Clèment) è la ventata di novità nelle loro vite. La donna, con evidenti problemi di balbuzie, dovute presumibilmente a qualche trauma cui non si fa cenno nel film, si è presa un anno di stop dal suo lavoro d’insegnante. Questo le darà tempo e modo di entrare negli ingranaggi di quella “folle famiglia” che gli abita di fronte cambiando forse per sempre l’inerzia della sua vita.
E’ un film complesso e allo stesso tempo immediato quello di Dolan, lontano dagli stereotipi e dalla visione che facilmente ci avrebbe regalato un cineasta che non ha mai vissuto certe problematiche.
Di sicuro ne sarebbe scaturito un film cupo e dolente con tutti i clichè del caso. Gli stessi che Xavier è interessato a schivare. Non ha interesse a parlare degli ultimi come sconfitti e in questa storia di sconfitti e arrendevoli non ce n’è. Il suo è un inno alla speranza e alla lotta sui generis in cui ogni spunto narrativo è ben calibrato. Supportato dalla fotografia di Andrè Turpin, il film del regista canadese ha tra i punti di forza la colonna sonora. Sono almeno tre le scene che mi hanno fatto sobbalzare e tutte hanno come comune denominatore il sottofondo musicale. Una su tutte l’ascolto di Wonderwall degli Oasis mentre Steve è ai pedali della sua bicicletta: un pezzo di grande cinema.
Basta chiacchiere, dovete solo uscire di casa e portarvi dietro quanti più amici potrete ( dal 4 dicembre sarà in sala): un altro cinema è possibile! Anche per questo Dolan regala Speranza.
In bocca al lupo a lui (anche produttore, montatore e costumista)e a tutto il cast per la notte degli Oscar. Il film è tra le 83 “pellicole” selezionate…chi vivrà vedrà…
DATI TECNICI
Regia: Xavier Dolan
Sceneggiatura: Xavier Dolan
Produttore: Xavier Dolan, Nancy Grant
Casa di produzione: Metafilms
Distribuzione (Italia): Good Films
Fotografia: André Turpin
Montaggio: Xavier Dolan
Musiche: Eduardo Noya
Costumi: Xavier Dolan
CAST
Anne Dorval: Diane (Die) Després
Antoine-Olivier Pilon: Steve O'Connor Després
Suzanne Clément: Kyla
Alexandre Goyette: Patrick
Patrick Huard: Paul Béliveau