Tratto dal libro omonimo di Gillian Flynn che ha venduto più di un milione di copie, Mr. Fincher coadiuvato da un cast straordinario, mette in scena una bomba ad orologeria.
Un film che parte come un vero e proprio giallo, ne ha tutte le caratteristiche e le valorizza al meglio, per virare su un thriller dalle venature kitch ed assurde.
Non perde mai di intensità il racconto di Fincher conservando una potenza stilistica che di rado capita di vedere (“Se7en” e “Fight Club”, tra i tanti sono li a dimostrare il talento visionario del regista americano).
Ma non è ancora tutto, il film come il libro, si diverte a giocare sul ruolo dei media nella nostra società, sul nostro rapporto con essi. Una satira di costume persino, con battute al vetriolo gettate con sapienza e tempistica perfetta proprio nella scena che non ti aspetti.
Nick Dunne (un Ben Affleck in splendida forma e che presto vestirà i panni di Batman) è un ex scrittore tornato nel natio Missouri insieme alla moglie Amy (anch’ella scrittrice ma dall’incredibile successo) per prendersi cura della madre malata di cancro.
Niente paura, la malattia della madre neppure è sfiorata nella trama, non aspettatevi i patimenti cui ci costrinse “Still Alice” per restare in clima Festival di Roma.
Il passaggio non è indolore per entrambi ma sicuramente lacera maggiormente Amy (quanto è fantastica Rosamund Pike in questa parte??) , distante dal suo mondo, e che si è sentita parte di un trasloco, alla stregua di una lampada o di un televisore.
Perso il lavoro entrambi, per i due il rapporto idilliaco che ci raccontano ad inizio film, sembra appartenere ad un'altra vita. E’ davvero il matrimonio che uccide come ci suggerisce la protagonista stessa prima velatamente e poi in maniera esplicita?
La critica all’istituzione del matrimonio o quanto meno una sua analisi in parte spietata è sicuramente al centro della vicenda. Quanto siamo disposti a farci del male per ritrovarci, fino a che punto riusciamo a spingerci?
Quando in un giorno di luglio Nick torna a casa avvertito dal vicino di casa che vede dal suo giardino la porta dei Dunne rimasta aperta, la sua vita prende una parabola che mai si sarebbe aspettato.
Ci sono segni d’effrazione e la moglie è scomparsa. La polizia indaga in ogni direzione e sembra pian piano focalizzare la propria attenzione sul marito ipotizzando un omicidio.
Non tutto è cristallino nella vita di Nick, ci sono tanti lati oscuri. Il viaggio in cui Fincher mi conduce per mano porta proprio a sondare i lati oscuri, le mille maschere che portiamo per nostra scelta o perché il mondo intorno ci spinge a farlo. Lo fa giocando sui pregiudizi e sulle convenzioni che non riusciamo a spezzare pur consci del fatto che esistano.
Fatevi condurre anche voi per mano da questo incantatore perverso e affascinante ( le due cose vanno sempre o quasi di paripasso). Questo è cinema, si viaggia, accomodatevi nella vostra poltroncina sapendo che la magia la creano storie come queste, quelle per le quali merita ancora di uscire di casa e staccare un biglietto!
Nel primo weekend d’uscita in America “Gone Girl” rastrellò 38 milioni di euro, arrivando 78 milioni in appena due settimane. Spero proprio che anche L’Italia renda giustizia a Fincher!
DATI TECNICI:
Regia:David Fincher
Soggetto:Gillian Flynn (romanzo)
Sceneggiatura:Gillian Flynn
Produttore: Reese Witherspoon, Leslie Dixon, Bruna Papandrea, Ceán Chaffin
Casa di produzione: New Regency Pictures, Pacific Standard
Distribuzione (Italia): 20th Century Fox
Fotografia: Jeff Cronenweth
Montaggio: Kirk Baxter, Angus Wall
Musiche: Trent Reznor, Atticus Ross
Scenografia: Donald Graham Burt
Costumi: Trish Summerville
CAST e PERSONAGGI:
Ben Affleck: Nick Dunne
Rosamund Pike: Amy Dunne
Neil Patrick Harris: Desi Collings
Tyler Perry: Tanner Bolt
Carrie Coon: Margo Dunne
Kim Dickens: Detective Rhonda Boney