SE CREO QUALCOSA USANDO IL CUORE, MOLTO FACILMENTE FUNZIONERÀ; SE INVECE USO LA TESTA SARÀ MOLTO DIFFICILE.
Marc Chagall
Centoquaranta opere provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme tratteggiano, attraverso un percorso molto intimo, la vita dell'artista, indispensabile chiave di lettura per la piena comprensione dell'opera tutta. Ronit Sorek, curatrice della mostra, mette in luce l'aspetto umano dell'autore attraverso le sue stesse opere, strutturando la mostra in otto sezioni tematiche che ospitano dipinti, disegni, acqueforti, acquarelli, litografie, olii e stampe, di cui la maggior parte in bianco e nero, che ripercorrono i passi fondamentali della sua vita personale e artistica. La sua poliedricità testimoniata soprattutto dalla vastità dei media attraverso i quali si è espresso, offre diverse angolazioni di analisi, lasciando trasparire il grande amore per la moglie Bella e la tragedia per la sua prematura scomparsa. Ripercorrendo la sua vita, che lo vide itinerante in diversi stati europei anche a causa della sua etnia ebrea, è possibile respirare le diverse influenze artistiche che hanno inevitabilmente segnato la sua opera, pur rimanendo sempre fedele al suo stile, così universale e semplice, da averlo reso uno dei maggiori artisti dell’ultimo secolo.
L’originalità dell’opera di Chagall è frutto dell’unione delle diverse culture con cui l’artista stesso si è mescolato: quella ebraica, che celebra inserendo continuamente icone mistiche, quella russa a cui ruba le immagini popolari e quella occidentale che farà sua. Saranno le influenze delle avanguardie artistiche francesi, respirate durante la sua permanenza parigina, a rendere i suoi tratti più fluidi e a mescolare suoi colori, pur rimanendo vibranti, espressione del suo continuo stupore di fronte alla natura e all’amore, inteso come dono divino, per Bella. Il percorso espositivo comprende le illustrazioni appartenenti alle autobiografiche memorie infantili di "ma vie", le immagini presenti nei libri della moglie (autrice di "Burning lights", "First Encounter" e "From my notebook"), il ciclo di acqueforti bibliche commissionate da Vollard, le illustrazioni delle favole di La Fontaine, sottolineando il forte legame esistente tra letteratura, nei suoi diversi generi, e arti visive. Nelle opere più mature, ospitate nell’ultima sala, confluiscono i caratteri cardine della sua personale visione, corredati dalle comprovate capacità stilistiche di cui siamo tutti spettatori.
info:http://chiostrodelbramante.it/