Sabato 22 ottobre 2016 sono stato al Teatro Malibran, de la Fenice, a Venezia, per vedere un’opera di Giorgio Battistelli. O meglio, un’azione musicale napoletana, liberamente adattata dalla omonima commedia di Eduardo Scarpetta.
Battistelli aveva composto l’opera per l’Opéra National de Lorraine, Nancy, andata in scena in prima mondiale il 20 giugno 2014; la prima italiana è stata, dunque, il 15 ottobre 2016 qui a Venezia.
La tipica comicità napoletana traspare notevolmente dalla ardite idee ritmiche e armoniche che Battistelli ha dato, un esempio su tutti è il coro del Caffè! Geniale è dir poco. I personaggi vengono identificati da una ritmica ben precisa e diversa per ognuno di loro, le melodie sono belle e lasciano trasparire tutta l’ironia di cui sono intrise, benché siano difficili e ricercate. I fraseggi orchestrali complessi sono stati brillantemente donati al pubblico dall’asciutta direzione del romano Francesco Lanzillotta.
Affascinanti e assai funzionali le scelte scenografiche e registiche di Francesco Saponaro. Un grande applauso va al Coro e all’Orchestra del Teatro La Fenice (maestro del Coro: Claudio Marino Moretti), i quali hanno efficacemente eseguito l’opera. Senza dimenticare i bravissimi interpreti solisti, in particolare il protagonista nel ruolo di Felice Sciosciammocca, Marco Filippo Romano.
Alla fine dello spettacolo il pubblico, la sala era pienissima, ha fatto sentire con calore la propria allegria, suscitata così naturalmente da questa musica. Assai applaudito lo stesso compositore, uscito sul palcoscenico alla fine della rappresentazione. Ah! Quasi dimenticavo di sottolineare una cosa importante: non è un’opera buffa del Settecento, ma un’opera contemporanea, oserei dire quasi unica in tutta la produzione italiana, e non solo, degli ultimi settant’anni…
Di Alberto Annarilli