Un’impareggiabile Malika Ayane nei panni della protagonista ci ha fatto emozionare, ridere, piangere, riflettere sull’incredibile vita di uno dei personaggi più sopra le righe e controversi della storia sudamericana: Evita Perón. La sua particolarità vocale risalta incredibilmente nel registro medio-grave e medio delle parti musicali, rendendole calde e travolgendo il pubblico; qualche difficoltà negli acuti a voce dritta, ma trascurabili in confronto al resto. Un’ottima interpretazione attoriale, costumi e trucco molto curati e di alto livello. Don’t Cry for me Argentina ha fatto commuovere ed emozionare l’intero teatro (Malika ha anche regalato, alla fine, durante gli applausi finali e un continuo di chiamate sulla ribalta da parte del pubblico, il motivo della canzone, a cappella, lasciando tutti senza fiato).
Al suo fianco troviamo uno Juan Perón, Enrico Bernardi, bravo, che ha saputo essere una buona spalla per la Ayane, voce profonda e calda, buona l’interpretazione.
E poi la figura sempre presente, una sorta di ‘grillo parlante’, il Che, Ernesto Guevara, impersonato da un formidabile Filippo Strocchi: una voce potente, assai bene gestita, bravo ballerino. Ci ha deliziato con un’ottima performance.
L’orchestra è stata incredibile: divisa in due, una parte nella buca con il direttore, l’altra sul fondo palco, hanno suonato queste musiche complesse, a tratti atonali, con armonie difficili e ritmi incastrati su altri ritmi, e, senza la possibilità di vedere il direttore (M. Emanuele Friello), ci hanno regalato alti momenti di pathos e orecchiabili momenti di valzer e tango argentino. Bravi!
Ottimo l’interno cast: cantanti e ballerini tutti; scenografie e luci belle e curate; costumi di alta qualità.
Evita, per la regia di Massimo Romeo Piparo, vi aspetta a Trieste dal 18 al 22 gennaio 2017 al teatro Rossetti. Uno spettacolo imperdibile!
Di Alberto Annarilli.