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“Albania casa mia”: un ragazzo, una storia, un viaggio

Sabato, 25 Marzo 2017 09:47

Lo spettacolo in scena al Teatro Tor Bella Monaca racconta, sotto forma di monologo, le vicende di Aleksandros Memetaj, attore sul palco e protagonista stesso della storia, diviso dalla sua terra natìa

Si può vivere nel mezzo?

Una domanda che può sembrare banale e dalla facile soluzione, ma che così non è.
Aleksandros Memetaj porta in scena la sua vita, la sua storia e quella dei suoi genitori, emigrati nel 1991 dall’Albania su un peschereccio, con in braccio un fagotto, un bambino, lo stesso Aleksandros che con pochi mesi di vita sulle spalle cominciava il viaggio dell’esistenza in questo modo. Quello stesso bambino, venticinque anni dopo, riprodurrà quella storia su un palcoscenico.

Il protagonista di “Albania casa mia”, attraverso un monologo graffiante, racconta non solo le memorie personali che girano attorno alla sua vita da immigrato in Veneto, ma anche quelle dei genitori. Aleksandros diventa padre di se stesso all’interno dello spettacolo e, nella finzione scenica, racconta di come attraversò il Mare Adriatico assieme alla moglie e allo stesso Aleksandros.

Si può vivere nel mezzo?

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L’attore si cala nei panni del padre e della madre, come in un diario scritto da altri, per poter rendere omaggio a coloro i quali hanno permesso una vita migliore al proprio figlio che, come in un gioco della vita, si ritrova a 25 anni a impersonare i genitori sopra un palco.

Questo è “Albania casa mia”, monologo scritto dallo stesso Aleksandros Memetaj: una storia che fa riflettere e che pone l’accento sui fenomeni migratori. Non si fugge dalla propria terra natìa per divertimento, a trent’anni, con un figlio a carico. Si fugge dal dolore, dalla morte e da un futuro incerto per poter ricostruire le fondamenta di una famiglia, in pace e serenità. Questo ci fa capire Aleksandros, che ai nostri microfoni afferma: “Il legame che ho con l’Italia è di matrice culturale. In me, però, c’è l’educazione albanese che mi hanno trasmesso i miei genitori”.

Per sottolineare la commistione culturale che troviamo nel protagonista, il monologo è pieno di termini provenienti dal dialetto veneto e dalla lingua albanese.

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Si può vivere in mezzo?

Ci stavamo dimenticando della domanda.
Aleksandros vuole sottolineare che quando si trova in mezzo al mare, tra l’Albania e l’Italia, si sente a casa. Sebbene sia un non-luogo, una zona di transito racchiusa da un orizzonte unico, in quel momento il protagonista della storia sente di poter respirare a pieni polmoni. Come quando le acque di un mare freddo e di uno caldo si incontrano, creando una zona temperata: ecco, tra l’Albania e l’Italia c’è la sua casa.

“Albania casa mia” sarà in scena al Teatro Tor Bella Monaca sabato 25 marzo alle ore 21 e domenica 26 marzo alle ore 17,30.

Maurizio Costa