TITOLO: Le Braci
AUTORE: Sandor Màrai
EDITORE: Adelphi
ANNO: 1999
PAGINE: 181
“ Non credi anche tu che il significato della vita sia semplicemente la passione che ogni giorno invade il nostro cuore, la nostra anima e il nostro corpo e che, qualunque cosa accada, continua a bruciare in eterno… e non credi che non saremo vissuti invano, poiché abbiamo provato questa passione?”
Henrik e Konrad sono amici, ma amano la stessa donna Krisztina, moglie di Henrik.
A distanza di quarantun anni, dopo tradimenti, tentato omicidio, si ritrovano per parlarne per la prima volta anche se ormai il fuoco della passione è diventato brace alimentato solo dai ricordi.
Il libro si presenta come un monologo in cui Henrik cerca di rifarsi sull’amico, ascoltatore silenzioso, ma ormai il tempo è passato e la vendetta lascia il tempo che trova.
Màrai riesce in poche pagine ad indagare la psiche umana in tutte le sue sfaccettature.
“Quando il destino, sotto qualsiasi forma, si rivolge direttamente alla nostra individualità, quasi chiamandoci per nome, in fondo all’angoscia e alla paura esiste sempre una specie di attrazione, perché l’uomo non vuole soltanto vivere, vuole anche conoscere fino in fondo e accettare il proprio destino, a costo di esporsi al pericolo e alla distruzione.”
Di Martina Barbieri.