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“Io sono Misia”: la minutezza di una grande donna

Venerdì, 23 Marzo 2018 22:05

Lucrezia Lante della Rovere porta in scena al Teatro del Lido di Ostia la storia di una delle donne più influenti dei salotti parigini tra Ottocento e Novecento


Si può essere grandi e piccoli, nello stesso momento.

Si può essere dei giganti, senza l’ombra di un sentimento di paura, davanti al terrore che spesso la vita ci sbatte davanti. Dopo un po’, si può tornare piccoli, minuti, come se quel sentimento oscuro ci schiacciasse.

Io sono Misia” racconta la storia di Maria Zofia Olga Zenajda Godebska, una donna che viveva a cavallo di due secoli, l’Ottocento e il Novecento, in un mondo predominato dalla gretta convinzione che gli uomini fossero una razza scelta ed eletta, l’unica capace di portare avanti l’umanità.

Lucrezia Lante della Rovere interpreta Misia, un’eccellente pianista, che, come rigetto per quella mentalità ottusa dell’epoca, diventa il punto di riferimento a Parigi delle personalità più influenti del primo Novecento. Stravinskij, Nijinsky, Debussy, Tolouse-Lautrec, Picasso, solo per citarne alcuni, erano abituali frequentatori del suo salotto, e Misia si sentiva la Musa ispiratrice di essi: una Tersicore per Nijinsky, una Euterpe per Marcel Proust o più semplicemente una modella per i quadri di Renoir.

Gli uomini hanno bisogno di una sfinge per partorire la bellezza, per diventare artisti”.

Questo era il pensiero di Misia Sert, che si culla tra le braccia di Lante della Rovere per diventare monologo lirico, che descrive interamente la vita di questa donna, che amava definirsi un’ape che, come polline, trasportava le idee da una mente all’altra dei suoi ospiti, alimentando e ampliando la cultura del tempo.

Una personalità che sembra non avere ombre oscure, ma che invece soffre come tutti gli uomini e le donne normali: da Musa diventa umana, e piange per i tradimenti, per la fugacità della vita e per l’ineluttabilità del tempo, che non esclude nessuno dal suo incessante avanzare.

Uno spettacolo che riflette tutti gli aspetti di Misia Sert e che porta lo spettatore all’interno di un’atmosfera mistica, romantica e allo stesso tempo barocca.

 

Misia - Lucrezia Lante della Rovere

 

Una enorme poltrona si trova al centro del palcoscenico mentre Lante della Rovere vive il personaggio scandendo bene la sua doppia personalità: grande e sprezzante quando si alza in piedi, con la grande poltrona in secondo piano che sembra quasi proporzionata al corpo da Musa di Misia; piccolo, indifeso e umano, quando si stende sulla seduta di velluto verde, mostrando la minutezza della sua grande anima.

"Io sono Misia"

di Vittorio Cielo

regia Francesco Zecca

scene Gianluca Amodio
costumi Alessandro Lai
luci Pasquale Mari
musiche Diego Buongiorno
tecnici audio luci Luca Giovagnoli, Lorenzo D’Anna
regista assistente Arcangelo Iannace
produzione Pierfrancesco Pisani, Progetto Goldstein
coproduzione Fondazione Devlata, DoppioSogno

Maurizio Costa