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“Vive la Vie”: morire per poi rinascere

Lunedì, 09 Aprile 2018 09:54

Lo spettacolo musicale del gruppo Le Cardamomò riporta lo spettatore in un mondo parallelo, dove si nasce e si muore, per poi rivivere, come la fenice


La musica per ripercorrere la bellezza della vita.

Questo è “Vive la Vie” (omonimo del disco uscito da poco), lo spettacolo musicale del gruppo Le Cardamomò che, al Teatro del Lido di Ostia, ha portato gli spettatori a viaggiare in un mondo quasi onirico e fatuo, costellato dalle note musicali e immaginato attraverso le proiezioni di stelle e di costellazioni sul palco.

Questo spettacolo è una metafora della vita: per quanto sia bella, piena di amore, allineata con il mondo della natura e meravigliosa, la vita è frastagliata, non sempre lineare, e a volte può sembrare crudele.

Ma, con la metafora sempreverde della fenice, Le Cardamomò, attraverso la musica, la poesia e la scenografia, passa il messaggio che per vivere bisogna a volte morire, per poi rinascere più forti di prima, proprio come l’uccello sacro agli Egizi.

Le canzoni che caratterizzano questo spettacolo passano dal folk al blues, dalle sonorità ispaniche a quelle gitane, senza dimenticare un pizzico di rock, e sono tutte scritte e interpretate da Le Cardamomò.

Il violino, le percussioni, la chitarra, l’organetto e il glockenspiel, una sorta di xilofono, fanno ballare e riflettere il pubblico, in un piacevole ossimoro.

Le Cardamomò sono: Antonia Harper, voce e violino; Marta Vitalini, organetto e percussioni; Gioia Di Biagio, organetto e glockenspiel; Ivan Radicioni, tromba, flicorno e chitarra.

Maurizio Costa