Sabato 15 febbraio si è svolto a Roma il vernissage di “Garbatella nel Cuore”, mostra collettiva presso lo Spazio I.De.A. in Via G. Casati 27. La galleria è curata da Mauro Rubini in collaborazione con Tiziana Bartolini, entrambi architetti e artisti. Ormai da due anni, Spazio I.De.A. è presente sul territorio di Garbatella come un accogliente e funzionale angolo d'arte.
In esposizione per una settimana, oltre venti pittori con opere a tema Garbatella ma anche Roma in generale, realizzate con diverse tecniche e con l'utilizzo dei supporti più disparati: tele tradizionali ma anche legno e ceramica. A completare il pomeriggio culturale, la presentazione del libro di Roberta Bartolomei “Se son rose... sei ar semaforo” con annessa declamazione di uno stralcio della sua opera in dialetto.
Ecco come definiscono la mission di Spazio I.De.A. Mauro Rubini e Tiziana Bartolini:
“Questo è un luogo d'incontro per tutte le forme d'arte. È situato a Garbatella per continuità con le nostre origini. Man mano il quartiere ci ha conosciuti e regalato consensi di pubblico. Spazi di questo genere forse ancora mancano in zona, ce ne accorgiamo nel momento in cui registriamo le richieste espositive di più artisti rispetto a quelli che ci è possibile far partecipare: ci auguriamo di riuscire a far conoscere più pittori possibili e di ricevere sempre più partecipazione di pubblico”.
Un lavoro dunque non semplice quello dell'artista e del promotore d'arte, che con sapienza deve anche saper attingere alle risorse contestuali per valorizzarle al meglio e farne una vera e propria ricchezza. La mostra su Garbatella è proprio un inno alla bellezza del quartiere, oasi verde, con scorci dissonanti rispetto alla consumata monotonia dei paesaggi metropolitani. In un mondo in cui è difficile soffermarsi, attraverso l'arte le emozioni si cristallizzano ed è possibile stare, almeno per un momento, in ascolto della meraviglia fuori e dentro di noi. Come sottolineano i due galleristi: “Spesso sono proprio i bambini a chiedere ai genitori di entrare per vedere i quadri. Essi ancora possiedono quella curiosità e leggerezza destinata a perdersi con l'età e con il graduale affacciarsi a una sempre più frenetica vita cittadina”.
Interessante spaccato di quotidianità, dove l'occhio degli artisti si è soffermato su scorci celeberrimi di Roma (i Fori e San Pietro su tutti) così come sulla semplicità quasi misteriosa di Garbatella: non solo il ponte Spizzichino, ormai assurto a simbolo della zona, ma anche le fontane, i cortili e il lotto 14, storico e popolare protagonista della pittura digitale di Paola Bernardi. L'artista ci spiega l'innovazione di questa tecnica pittorica: “Il digital painting collega l'artista a una piattaforma hardware e software per adattare aspetti della pittura tradizionale al corrispettivo digitale. Non è assolutamente computer grafica perché non comprende alcune tecniche ad esso appartenenti come il fotoritocco o la grafica 3D. Nella pittura digitale l'oggetto finale è un bitmap, cioè un'immagine composta da pixel. L'artista digitale si trova di fronte a una tavola bianca con strumenti tecnologici a sua disposizione, allo stesso modo in cui il pittore tradizionale ha tela, pennelli e colori. Con altrettanta profondità può instaurare un rapporto intimo con quei mezzi per esprimere la sua personalissima arte. I vantaggi della pittura digitale consistono nel poter stampare il file su diversi supporti che possono essere vetro, legno, canvas, forex, ceramica e molti altri ancora”.
Prima di congedare Paola le chiedo anche di spiegarmi la scelta del lotto 14 per questa mostra e il suo rapporto creativo con la città di Roma in cui vive e lavora: “Sono amante delle lunghe passeggiate e Garbatella è ricca di fascino. I lotti in particolare mi hanno colpita, punti quasi surreali in cui ci si sente lontani dal caos della grande città. Eppure sono situati a pochi passi dalla metro. In generale, spesso mi lascio coinvolgere da Roma nelle sue giornate primaverili come in quelle più uggiose e, nel suo essere umorale, trovo moti interiori che mi corrispondono e ispirano. I miei quadri hanno avuto come sfondo in molte occasioni questa città, cornice suggestiva su cui può risaltare il particolare: un fiore in un campo o uno appassito in un vaso, un colpo di vento improvviso che piega un ombrello, un battito d'ali di una farfalla, una voce, un sorriso, un rumore lontano, tutto può diventare protagonista di un'opera se in quel momento mi suggestiona e porta a consapevolezza sentimenti di gioia o dolore creduti perduti”.
Dunque per chiunque voglia approfondire l'arte nelle sue forme e manifestazioni più disparate, “Garbatella nel Cuore” è in mostra fino a sabato 22 febbraio dalle 17 alle 19.
Di Beatrice Fiaschi.