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Quasi padre: l'esordio letterario di Christian Bergamo con Longanesi

Mercoledì, 29 Aprile 2020 09:03

Il trentacinquenne romano racconta la sua avvincente storia di padre e conquista il web.

«Ti ho preso ed è solo con un corpo così piccolo in braccio che ho scoperto di essere diventato improvvisamente grande.»

Descrivere l'esordio letterario di un autore giovane è un piacere, in un mondo in cui l'editoria italiana è sempre più criticata e dove il pubblico sembra assopito davanti alla tv e alle app, impossibile da coinvolgere nella lettura. Invece “Quasi padre”, per il modo stesso in cui è stato scelto da Longanesi, editore top nel nostro Paese, rappresenta uno di quei casi in cui la narrativa entra indisturbata nelle case e conquista i lettori. Infatti, il progetto del libro nasce quasi per caso quando Christian Bergamo scopre che diventerà padre e decide di raccontarlo, nei chiaroscuri che questo percorso comporterà, attraverso la pagina Facebook @quasipadre. I suoi post in poco tempo divengono virali, spingono alla condivisione l'utente e all'interazione. Il movimento intorno al libro ancora in nuce diventa sempre più rumoroso fin quando, attraverso la piattaforma BookaBook e l'operazione di crowfounding ad essa collegata, il numero di possibili lettori è così elevato da spingere Longanesi in questa scommessa.

L'idea geniale alla base del romanzo è certamente il parlare di paternità, in una società dove, quando nasce un figlio tutto gira intorno alla figura materna. Solitamente il futuro padre rimane in ombra e si tende a considerarlo quasi marginale. Invece Christian Bergamo accende un faro potente su questa zona di buio e spiega cosa accade nel momento in cui si comprende di essere responsabile della vita di qualcun altro ed è impossibile attenuare paure, paranoie, riflessioni. Lo scrittore in quanto artista, è di per sé costantemente a contatto con la sua parte creativa e considera i suoi scritti come figli, eppure, tenere un minuscolo corpo in braccio mette di fronte alla forma più alta di creatività: “Chi scrive è vulnerabile per natura, ha una ipersensibilità cronica che lo porta a sentire le cose in maniera talvolta eccessiva, quasi invadente. A volte anche una crisi individuale può essere la scintilla per iniziare un nuovo romanzo”.

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Essere padri e scrittori ai tempi del coronavirus è ancora più difficile. Nessuno avrebbe forse mai immaginato di vivere una situazione distopica come quella attuale, testimone e protagonista al tempo stesso di una guerra silenziosa che non sappiamo quanto potrebbe durare, di un romanzo in cui la realtà ha superato la fantasia. In una contingenza del genere, come ci si rapporta ai bambini per far comprendere loro certi aspetti critici di questo periodo?

“Ai bambini non so come dovrebbero essere spiegate certe cose, il mio ha due anni e oltre a soffrire dell'impossibilità ad uscire, è sembrato anzi sollevato all'idea di stare tutti insieme e trascorrere un tempo prezioso a fare cose che altrimenti non si farebbero. Decidere di avere un figlio è un atto di egoismo, e al contempo di estremo amore. Forse all'inizio è anche incoscienza. Poi diventa la cosa più bella che ti sia mai successa. In questo periodo qui, certo, non è facile decidere di mettere al mondo una nuova vita, ma non dobbiamo perdere il coraggio e la speranza, che tutto torni come una volta. E l'amore è una spinta essenziale per questa ripartenza. Personalmente ho approfittato anche per leggere molto, specialmente narrativa contemporanea, italiana. E naturalmente ho proseguito a scrivere. Credo che la quarantena abbia incentivato in generale, la produzione di nuove opere, sia come tempo a disposizione che come ispirazioni. Il ruolo dello scrittore sarà sempre quello di lasciare traccia del periodo che vive e, nella sua tragicità, questo momento storico sono certo porterà al fiorire di nuove produzioni letterarie”.

“Quasi Padre” di Christian Bergamo ha esordito sul mercato nel giorno della festa del papà, ma purtroppo nessuno avrebbe immaginato che questa data coincidesse con il surrealismo della quarantena da Covid, in cui le norme di contenimento del virus hanno purtroppo di fatto separato tanti padri dai loro figli. Viene spontaneo domandare a un giovane autore e a un giovane padre, come ha vissuto questo esordio letterario e come sarà possibile per i lettori incontrare l'autore, visto che probabilmente, ancora per un po', non sarà possibile organizzare quel momento magico e privilegiato che è la presentazione di un libro: “Un esordio così sarebbe stato impossibile da prevedere. Uscire quando la testa della gente è impegnata in ben altri pensieri, e soprattutto con le librerie chiuse e le presentazioni annullate, è partire sicuramente con il freno a mano tirato. Per fortuna i social hanno aiutato in una prima fase la vendita del libro, adesso speriamo di tornare alla normalità, seppur lentamente. Dovremmo abituarci a modalità diverse da quelle a cui eravamo abituati e in questo i social network ci aiuteranno molto”.

Infatti, per tutti i lettori che sono curiosi di entrare nel mondo di Christian Bergamo e del suo “Quasi padre”, sarà possibile acquistare il libro su Amazon, Ibs e tutte le principali librerie online nella speranzosa attesa di un suo autografo, ci auguriamo quanto prima. Inoltre si può seguire Christian su Instagram e sulla pagina Facebook @quasipadre, ricca di citazioni, contenuti multimediali e dirette nelle quali voi stessi potrete interagire con l'autore e sottoporgli le vostre osservazioni, domande e curiosità.

di Beatrice Fiaschi