Eugène Ionesco nel 1952 scrive Le sedie: un'opera teatrale composta da un singolo atto in cui una coppia di anziani, conosciuti come Il vecchio e La vecchia, giocano con la conoscenza, il senso della vita, la leggerezza, l’amore, dibattendosi fra reali e fittizie amnesie. Ci muoviamo in un mondo post-apocalittico non ben definito; i due vecchi preparano freneticamente delle sedie nell'attesa di una serie di ospiti, che arriveranno ma resteranno invisibili. Gli ospiti invitati sono tutti, ovvero tutte le persone del mondo: ad essi, un oratore (unica altra persona fisica) elencherà le scoperte del vecchio sul senso della vita, mentre questi assieme alla sua consorte si getta da una finestra che dà sull'oceano.
Un testo, dunque, non facile, che mette in scena un drammatico e grottesco tentativo di comunicare l'incomunicabile, l'irreale che alberga nella realtà, dove solo le abitudini fanno passare il tempo e danno l'illusione di esistere. "Il mondo mi e' incomprensibile: aspetto che qualcuno me lo spieghi", scriveva Ionesco; è da questi assunti da cui parte lo spettacolo della Compagnia Ginepro Nannelli, efficacemente guidata da Patrizia D'Orsi e Marco Carlaccini. Messa da parte la visione post-apocalittica di Ionesco, lo spettacolo si concentra sul rapporto tra vecchiaia e memoria: la vecchiaia come un liberarsi del peso dei propri consumati ricordi in vista del “ grande viaggio”. L'unico modo per allontanare “la morbosa memoria” è rinnovarla in continuazione: è per questo che i due decidono di giocare al gioco degli invitati, a cui si svelano.
L'appuntamento è alla Casa delle Culture di Roma dal 29 maggio al 22 giugno, dal giovedì al sabato ore 21:30, e la domenica ore 18. Il biglietto per studenti costa 8 euro. Info e prenotazioni: 06 58157182.