La sintesi della partita sta tutta nella differenza tra “uomini” e “squadra”. Sì, perché lo United ora è una signora squadra ed il merito è tutto di Louis Van Gaal, stracriticato ad inizio stagione, ma che ora si sta prendendo le sue belle rivincite. Eppure, la partita era cominciata così bene per il City.
Pronti, via: vantaggio e rimonta.
Sotto la più classica delle piogge inglesi, il Manchester City cerca fin dall'inizio di fare la voce grossa all'Old Trafford. E ci riesce. Ritmi indiavolati, ottavo minuto, imbucata per il taglio in area di Silva, palla al centro e tap-in facile facile di Aguero, che si sblocca dopo un digiuno che sembrava infinito.
Partita in discesa per il City, che continua a premere sull'acceleratore, ci aspetta una goleada da parte degli uomini di Pellegrini.
E la goleada arriverà, ma quella dello United. Già al 14esimo, infatti, arriva il pareggio dei Red Devils. Cross di Herrera, Ashley Young vince il rimpallo con Clichy (e anche un po' con se stesso) e batte a rete per l'1-1. Il City prova a riprendere in mano la partita, ma lo United è attento, il 4-1-4-1 di Van Gaal non dà punti di riferimento e alla lunga paga. Ventisettesimo minuto, gran lavoro di Young sulla sinistra, cross al centro e Fellaini la mette dentro col testone. A dirla tutta, la sua capigliatura afro era in fuorigioco, ma per l'assistente dell'arbitro Clattenburg va tutto bene. I Red Devils l'hanno ribaltata e ora cosa faranno i Citizens?
Delirio rosso, United a più non posso.
I Citizens non fanno nulla e anzi spariscono dal terreno di gioco. A inizio ripresa Pellegrini sostituisce un disastroso Kompany (che ha rischiato anche il rosso), ma le cose vanno anche peggio. La creatura di Van Gaal, novello dottor Frankenstein, si muove come fosse un corpo unico. Pressing a tutto campo, Fellaini domina a centrocampo e recupera l'ennesimo pallone, Blind verticalizza, Rooney si abbassa sempre e non dà mai riferimenti, Mata si inserisce, la difesa del City va al bar e al sessantasettesimo arriva il 3-1 United. A dirla tutta, Mata, e non la capigliatura afro che non ha, era tutto in fuorigioco, ma per l'altro assistente dell'arbitro Clattenburg va tutto bene. City in bambola e al settantatreesimo arriva il gol di testa di Smalling, tutto solo a centro area. Un gol che è anche un simbolo della rinascita dei diavoli rossi. Proprio Smalling, all'andata, era stato protagonista della peggior prestazione di un difensore centrale nella storia dei difensori centrali, facendosi espellere stupidamente dopo soli 38 minuti. È festa grande United. Festa che non può essere guastata nemmeno dal gol del 4-2 di Aguero all'ottantanovesimo, che vale solo per le statistiche (100 gol in 158 partite, giocatore più veloce ad arrivare a 100 gol in maglia City).
A Manchester la musica è cambiata, l'orchestra ora è tutta rossa e indiavolata.
MIGLIORE: Fellaini. Brutto, lento e macchinoso, ma quanti palloni tocca, sporca e recupera. Giocatore completamente rianimato da Van Gaal.
PEGGIORE: Milner. Ha fatto spesso la fortuna del City in questa stagione, ma oggi non è al meglio e si vede.
(di Riccardo Rinaldi)