Dove c’è vita, c’è speranza, così recita un antico proverbio. Alla Roma, più che la speranza servirà molto la consapevolezza dei propri mezzi, sebbene l’avversario di turno non sia propriamente l’ultimo arrivato, anzi.
Ribaltare lo 0-2 dell’andata non sarà affatto semplice, considerando inoltre che si gioca a Madrid, nel tempio del Real, deturpato in questa stagione nelle due partite clou, vale a dire nel derby con l’Atletico e nel ‘Clasico’ contro il Barcellona.
Ai ‘giallorossi’ può far bene ricordare quanto avvenuto già in passato, sempre con Spalletti allenatore, nella stagione 2007/2008 e sempre di questi tempi per giunta (era il 5 marzo 2008) in cui una Roma brillante e spettacolare portava a casa una vittoria proprio al Bernabeu.
Certo, in quel caso si trattava di un Real Madrid che viveva forse un periodo di transizione, non quello composto dai ‘Galacticos’ ma si trattava pur sempre dei ‘Blancos’.Oggi, la situazione in casa Real è di quelle che mai avremmo potuto pensare fino a qualche mese fa, quando alla guida del prestigiosissimo club spagnolo c’era un grande masticatore di calcio quale Carlo Ancelotti. L’arrivo di Benitez ha inizialmente scosso l’ambiente e soprattutto lo spogliatoio. Sembrano essere tornati gli individualismi dei ‘big’ della squadra, riscontrabile ad esempio nello sfogo di Ronaldo al termine del derby di due settimane fa.
Va sottolineato che tatticamente questa sarà una partita perfetta per le ‘merengues’, che potranno usufruire di spazi non indifferenti lasciati dal centrocampo della Roma, che ha l’obbligo di segnare per lo meno due reti senza subirne alcuna per andare poi ai tempi supplementari. Spalletti dovrà essere in grado di trasmettere equilibrio ai suoi, che sanno indubbiamente di avere delle chance minime di passaggio, ma conoscono anche bene il detto “che nella vita mai dire mai”.
E’ altresì vero che il Real, ormai fuori dai giochi per l’assegnazione della Liga e della Copa del Rey, ha tutte le intenzioni di protrarre il più a lungo il discorso Champions League e lo vuole fare anche grazie ai rientranti Kroos, Modrid, Bale, Marcelo ed un Ronaldo che sembra tornato quello di un tempo, che segna e trascina la squadra verso la vittoria, come accaduto proprio nella partita dell’Olimpico.
I capitolini arrivano a questo match sapendo che nulla è impossibile, soprattutto nel calcio. La rimonta dell’Inter contro la Juventus o la rimonta sfiorata proprio lo scorso anno dallo Schalke 04 ai danni del Real (proprio nel turno degli ottavi) possono e devono essere un segnale incoraggiante per i ragazzi di Spalletti. Nel caso in cui dovesse arrivare la sconfitta, è più importante salvare l’orgoglio più che il risultato, perché parliamoci chiaro, nessun tifoso della Roma ha mai chiesto o preteso dai suoi giocatori di passare il turno in maniera obbligatoria, sarebbe stato onestamente da folli. Insomma, anche una sconfitta onorevole, in determinati casi, può essere più salutare, onde evitare ripercussioni in ottica campionato come avvenuto già in questa stagione con il Barcellona ed in quella appena trascorsa con il Bayern Monaco.