Se si potesse racchiudere la serata di ieri sera per il PSG in un solo aggettivo, questo sarebbe “esaltante”. Bellissimo match giocato ad un’intensità pazzesca, sia da parte dei parigini che del Chelsea, che non ha mollato nemmeno di un centimetro ma che si è dovuta arrendere alla forza e alle geometrie dei francesi.
Come nella partita di andata, la chiave di volta è stata Ibrahimovic. L’attaccante svedese, nonostante le sue 36 primavere, non smette di regalare perle calcistiche, come l’assist per il primo gol e la rete siglata sul 2-1 che di fatto ha eliminato il Chelsea.
Proprio in un’intervista rilasciata a caldo ieri sera alla fine della partita, Ibra ha ribadito che sta forse vivendo il suo miglior momento calcistico e che vuole ancora prendersi molte rivincite in Champions League, come per l’appunto ieri: “Due anni fa non c’ero, lo scorso anno sono stato ingiustamente espulso. Oggi finalmente mi sono preso la rivincita con il Chelsea”.
Per molti sembra l’anno buono per il PSG, che anche nell’ultima campagna acquisti estivi ha fatto capire agli altri club europei quanto sia importante per loro alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie. Certamente questo pare essere la migliore annata in Champions per Ibrahimovic, che non ha bisogno (per lo meno ascoltando lui) di essere accostato a Ronaldo e Messi, ma con un trofeo come questo in più nel proprio palmares, verrebbe ricordato negli anni futuri in altra maniera.
Parlando dei vinti invece, non si può non spendere più di una parola nei confronti del Chelsea, che con la sconfitta di ieri ha chiuso un ciclo europeo, aperto da Ranieri più di dieci anni fa. La squadra londinese non propone più un gioco collettivo, non si vede un’impronta di Hiddink, chiamato a rimpiazzare Mourinho solo per gestire uno spogliatoio abbastanza turbolento. Chissà che l’anno prossimo Antonio Conte (se così sarà) riuscirà a riportare un po’ di smalto e lustro dalle parti di Stamford Bridge.
Oltre al PSG, passa ai quarti di finale anche il Benfica, che batte nuovamente lo Zenit San Pietroburgo, anche in maniera abbastanza meritata. I gol, che si decidono tutti nel secondo tempo, portano il nome di Hulk, per i russi, di Gaitan e Talisca per i portoghesi. La rete dell’argentino Gaitan quasi al fotofinish, ha spezzato di fatto le gambe allo Zenit, che nell’arco dei 180’ si è dovuto inchinare alla superiorità tecnica dei lusitani, che non smettono mai di sorprendere in patria ed in campo internazionale, dimostrando anche di poter sfornare una bella serie invidiabile di talenti.
Il Benfica appunto, insieme al PSG, si aggiunge alla stretta cerchia dei club che per il momento sono già ai quarti di finale, una cerchia composta anche da Real Madrid e Wolsfburg, che vi accede per la prima volta in tutta la sua storia, ma anche aiutata da un sorteggio piuttosto benevolo.
di Valerio Vitali