La partita di martedì scorso, però, sarà sicuramente ricordata nel futuro soprattutto come la sfida delle prime volte: il primo Juve - Real allo Stadium ed il primo scontro tra le due squadre in Piemonte senza Alex Del Piero. Quella del capitano è stata un'assenza importante, un'assenza che ci ha portato alla mente le tante prodezze dell'ex numero 10, oggi al Sydney, che hanno illuminato le passate notti di Champions.
Una sorta di portafortuna bianconero contro l'armata madrilena; basti pensare a quella semifinale del 2003, quando la Juventus, allora di Marcello Lippi, sconfisse il Real per 3 a 1 in casa, ribaltando il risultato dell'andata. Il sigillo del momentaneo 2 a 0 fu proprio di Del Piero. Oppure si può tornare con i ricordi agli ottavi del 2005; quella sera Zidane e compagni capitolarono per due volte, dopo degli spettacolari tempi supplementari, sotto i colpi degli undici di Capello. Anche lì, con gli scarpini ai piedi, c'era capitan Del Piero. O ancora, se vogliamo, si può approdare più vicino ai giorni nostri, in un'era che gli juventini ricordano controvoglia. Si parla naturalmente delle stagioni difficili del ritorno in Serie A, dopo la bufera del 2006, quando per i bianconeri l'arrivare in Champions significava impresa. Tra le tante sfide capitava sempre quella lì, quella con il Real, stavolta di Van Nistelrooy e Cannavaro, che attendeva le magie di Cristiano Ronaldo e che provava a ritornare grande. E così, in quel 21 ottobre 2008, data della penultima sfida a Torino, Del Piero, oltre a regalare 3 punti fondamentali alla sua squadra dopo il 2 a 1 finale, segna forse uno dei più bei gol della sua carriera: destro a giro da fuori area che fulmina Casillas e che coincide con l'ultima rete di Pinturicchio ai blancos davanti al pubblico amico.
Ieri quello stesso pubblico amico ha incitato un altro numero 10, Carlitos Tevez, perno della nuova Juve di Conte, che ha cercato in tutti i modi di solcare le orme del suo predecessore.
Un'amara domanda però sorge spontanea: è la stessa cosa senza Alex?