Gioie, dolori, sacrifici, speranze, una cosa che va oltre il semplice significato dello sport, e come dice una celebre frase del film Febbre a 90° “è qualcosa che non puoi capire se non ci sei dentro”.
Purtroppo però, il calcio nel corso della storia, ci ha dimostrato di non essere sempre uno sport limpido e pulito, ma un oggetto utilizzato a scopo di lucro, per colpa dei troppi soldi che gli girano attorno.
Il primo scandalo calcistico risale all'epoca del fascismo. Era la stagione 1926-1927, quando venne revocato lo scudetto, vinto sul campo, al Torino, a causa di un tentativo di corruzione verso un giocatore della Juventus. Un dirigente del Toro, propose 50.000 lire di acconto a Luigi Allemandi, per garantirsi la vittoria nel Derby. Il calciatore bianconero, fu inizialmente squalificato a vita, ma poi venne riabilitato dopo appena una stagione. Lo scandalo che scosse fortemente il mondo del calcio fu quello del 1980, il Totonero.
Iniziò tutto quando un commerciante romano, presentò un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, sostenendo di essere stato truffato da alcuni giocatori della Lazio, tramite la mediazione di un ristoratore della zona. Avrebbe dovuto ricevere delle soffiate dai giocatori biancocelesti, ma dato che aveva perso grosse somme di denaro, decise di denunciare i fatti. In seguito alla denuncia, la magistratura fece partire gli arresti proprio sui campi di gioco, al termine degli incontri.
Tra i tanti arrestati emergono i nomi di Bruno Giordano, Massimo Cacciatori, Giuseppe Wilson e Lionello Manfredonia della Lazio ed Enrico Albertosi e Giorgio Morini del Milan. Tutti gli indagati, vennero però prosciolti, in quanto il fatto non costituiva reato a livello penale, ma vennero presi dei seri provvedimenti in ambito calcistico; Milan e Lazio vennero retrocesse in Serie B, e i giocatori coinvolti, subirono pesanti squalifiche.
Altro fatto, risale al luglio del 1998, quando l'allenatore boemo, Zdenek Zeman, lanciò la sua accusa di abuso di farmaci nei confronti del mondo del calcio, dopo aver denunciato di aver fatto assumere per alcuni giorni la creatina ai giocatori della Lazio. Nacque così un indagine che coinvolse diverse squadre della Serie A; Juventus, Roma, Parma e Torino, ma il processo venne aperto soltanto per le due squadre torinesi. La sentenza della Corte di Cassazione arrivò il 30 marzo del 2007, con la quale vennero assolti Giraudo e Agricola, per quanto riguarda l'accusa di doping. Invece, riguardo all'accusa di frode sportiva, la Corte di Cassazione accolse il ricorso della Procura, annullando l'assoluzione pronunciata in appello, ma dichiarò scaduti i termini di prescrizione del reato, ponendo così fine al processo. Arriviamo così ai tempi recenti, e quindi al 2006 con il famigerato scandalo di Calciopoli. Da alcune intercettazioni telefoniche si scopre che alcuni dirigenti, tra cui Luciano Moggi della Juventus, avevano contatti con i designatori arbitrali, e inoltre, sempre Moggi, aveva consegnato delle sim svizzere agli arbitri.
Il processo, aperto nel giugno 2006, si conclude in breve tempo, con la condanna di primo grado che vedeva, la Juventus in Serie C1, e Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina in Serie B. Alla fine, la Juventus andò in Serie B con 30 punti di penalizzazione e Milan, Lazio, Fiorentina e Reggina, rimasero in Serie A con penalizzazione.
Successivamente nel 2010 si scopre che anche altre squadre di Serie A, su tutti l'Inter, avevano contatti con arbitri e designatori, ma i termini di prescrizione erano scaduti, e l'Inter non venne più processata. Poi arriviamo al 2011, dove la storia del 1980 si ripete, di nuovo calcioscommesse. Il processo parte dalla procura di Cremona e di Bari, che si basa sulle testimonianze di alcuni ex calciatori, che ammettono la loro colpevolezza nell'aver truccato alcune partite in cambio di soldi. Con poche settimana la vicenda diventa sempre più grande, e coinvolge tanti volti noti del calcio italiano tra cui, Cristiano Doni e gli ex calciatori Giuseppe Signori e Stefano Bettarini. Nel 2012, un'altra ondata di provvedimenti restrittivi, colpisce il vice-capitano della Lazio, Stefano Mauri e l'ex giocatore Omar Milanetto. Tra i tanti indagati, comparve anche il nome di Antonio Conte, Rodrigo Palacio e Domenico Criscito.
Proprio Criscito, insieme al compagno di squadra Bonucci, subirono una perquisizione durante il ritiro con la nazionale a Coverciano. A differenza di Bonucci, Criscito venne immediatamente allontanato dalla nazionale. Pochi giorni fa, l'indagine, che sembrava ormai chiusa, si riapre, con una nuova operazione contro le scommesse clandestine. Sono 30 le gare di Serie A tra il 2011 e lo scorso anno e 50 di altre serie minori, ma sarebbe a rischio di manipolazione anche il campionato in corso, secondo le ordinanze di custodia cautelare. Tra i tanti indagati emergono i nomi di Gennaro Gattuso e Cristian Brocchi. Questa è l'ennesima dimostrazione di quanto sia malato il calcio italiano.
Noi tifosi, facciamo sacrifici per seguire la nostra squadra del cuore, in casa e in trasferta, e poi veniamo a conoscenza che è già tutto scritto, che quella partita per la quale eravamo tanto in ansia già aveva un risultato finale. Questo provoca in noi molta rabbia e sconforto. Quel calciatore che noi incitiamo per 90 minuti ogni Domenica, invece di dare tutto in campo, invece di sudare per la maglia, ha un accordo con il calciatore avversario per segnare o farsi segnare un gol, e tutto questo per guadagnarci sopra, come se i soldi che già guadagna non gli bastassero.
Fortunatamente però, ci sono ancora calciatori, meglio chiamarli idoli, che lottano per far gioire i propri tifosi, e forse è proprio per questo motivo che ancora seguiamo quello che per noi resta e resterà per sempre, malgrado tutto, lo sport più bello del mondo.