Un girone di ferro dunque, ma il CT (argentino) Sampaoli ha fiducia nei suoi uomini. Proprio lui viene considerato un pò loco, pazzo, come il suo collega e predecessore Bielsa, anche per quel modulo di gioco, il 3-3-1-3.
Infatti il gioco che propongono i cileni è offensivo, a tratti sbilanciato, come dimostrano i 29 gol fatti e 25 subiti nelle 16 partite del girone di qualificazione; e certo i giocatori per attaccare non mancano: Sanchez, Pinilla, Mati Fernandez, Edu Vargas sono gli attaccanti a disposizione.
Salta all'occhio subito un elemento in comune tra questi, cioè il fatto di giocare, o di aver giocato, in serie A. Oltre a questi anche Carmona dell'Atalanta e i due juventini Isla e Vidal.
Proprio il "guerriero" è il giocatore più amato in patria, e anche quello più discusso. Nel dicembre 2011 fu infatti squalificato per 10 turni insieme ad altri giocatori per essersi presentato tardi e in condizioni non adeguate agli allenamenti. L'allenatore, che allora era Claudio Borghi usò il pugno di ferro, spaccando in due il Cile. Ormai però è acqua passata, e il "tuttocampista" juventino è pronto per guidare i suoi al mondiale.
Punto debole della roja è forse la difesa, un pò a causa del gioco sbilanciato e teso verso l'attacco, un pò per inesperienza e per scarsità di valore tecnico. La mentalità coraggiosa e spinta può essere però considerata anche un punto di forza, considerate anche le avversarie, contro cui certamente non bisogna avere o mostrare paura, e proprio questo fa pensare che queste partite saranno le più belle della fase a gironi. Spagna e Olanda stiano attente: il Cile parte sfavorita nelle quote ma non nella testa.