Si scorrono i nomi di questi campioni e non si finisce mai di viaggiare con la mente. E’ grazie alle loro giocate che questo sport diventa magico. Peccato però che tra quei nomi, ormai, da tempo, ci siano sempre meno giocatori che rappresentano la nostra nazione o il nostro campionato.
Paul Pogba è l’unico pioniere della Serie A, ormai schiacciata e sovrastata dalla progettualità tedesca, dall’avanguardia inglese, dalla freschezza spagnola, e dai soldi piovuti in Francia negli ultimi anni da più parti del mondo. Basterebbe riavvolgere il nastro e tornare a vent’anni fa, quando il nostro calcio era l’epicentro mondiale ed europeo per tutti i grandi calciatori. A descrivere quanto sia stato radicale il cambiamento sono i numeri: sia il Milan che la Juventus, prima dell’ascesa di Lionel Messi, potevano vantare ben otto palloni d’oro per parte, ed il conseguente primato in questa speciale classifica. Giocatori come Platini, Van Basten, Baggio e Gullit tra gli anni ’80 e gli ’90 hanno fatto la fortuna dei nostri club, considerati come un punto di arrivo assoluto per la carriera di ogni singolo calciatore. Ora accade l’esatto contrario. Il Bayern Monaco ora può vantarsi di avere ben sette giocatori in lizza per il titolo, il Real Madrid è un gradino sotto, con sei. Subito dopo troviamo il Barcellona, con quattro. Le nostre squadre invece sono sempre più considerate dai nuovi talenti come uno step intermedio o come una tappa anche non troppo necessaria da cui passare per poi approdare nei top club europei sopracitati, che si spartiscono ormai da anni Champions League e i giocatori più prestigiosi.
Altra nota dolente di questa classifica è l’assenza di giocatori italiani. Lo scorso anno l’unico portabandiera era Andrea Pirlo, ultimo rappresentate di una generazione eccezionale, che al giorno d’oggi non ha avuto una degna sostituta. Sono ormai lontani i tempi in cui San Siro piuttosto che il Delle Alpi facevano registrare il tutto esaurito per festeggiare il proprio pallone d’oro. Il tempo passa, i segnali e le prove della decadenza del nostro calcio sono sempre più chiare ed evidenti, eppure non si fa nulla per cambiare le cose. Non si può pensare che la ruota giri in modo casuale. Essa gira a favore di chi ha saputo giocare meglio. Maradona ha detto “La Serie A era come un campionato del mondo”.Ecco, chissà per quanto ancora bisognerà attendere per gustarsi futuri campioni del calibro di Cristiano Ronaldo, Messi o Robben ogni domenica, sui campi del nostro campionato.